(Video) #MaiPiùUltimi - Mario Nunziante: «Da Crotone si può emergere»
Questa settimana il nostro viaggio tocca sponde particolari, esplorando il magico mondo della musica e lo facciamo con un crotonese doc, molto amato in città: Mario Nunziante.Mario è sta...
Questa settimana il nostro viaggio #MaiPiùUltimi tocca sponde particolari, esplorando il magico mondo della musica e lo facciamo con un crotonese doc, molto amato in città: Mario Nunziante.
Mario è stato tra i protagonisti della serata evento Un Anno di CrotoneOk durante la quale ha cantato un bel pezzo insieme a Kotroneo, altro giovane artista crotonese, ma soprattutto è un ragazzo che, nonostante il successo e la popolarità, è rimasto semplice e umile, come lo era prima di approdare su gli schermi di tutti gli italiani.
La tua esperienza rappresenta un classico esempio di Restanza: mentre tutti tendono a partire, tu invece ritorni e ti dedichi al territorio.
Cosa ti ha spinto a farlo?
Per rispondere a questa domanda sono costretto a fare una piccola premessa, forse un po’ macabra. Quando stavo a Roma, a mia moglie Sara dicevo sempre: “se dovesse succedermi qualcosa… ricordati che io voglio essere seppellito a Crotone. Crotone è la mia terra ed io devo riposare per l’eternità là”… Ora può sembrare morboso e forse lo è, ma è un esempio indica l’attaccamento che noi abbiamo con la nostra terra. Questa città è lo sfondo di tutti i miei ricordi. Un po’ come con i genitori, che non si scelgono ma li si ama a prescindere, così è Crotone con tutti i suoi difetti e tutte le sue difficoltà. Ed io voglio vivere qui.
Quanto è difficile fare musica e provare a sfondare partendo da Crotone?
Paradossalmente Crotone non è una città adatta a realizzare il sogno di un musicista, ma è tutto relativo. Ci sono tante città bellissime che non sono adatte per un musicista. Sono poche le città che offrono possibilità per i musicisti, ma non è detto che abitando lì si trovi poi un reale sbocco. Con l’arrivo dei social e delle nuove tecnologie ora si può sfondare anche vivendo in paesini sperduti. Io ho fatto scelte diverse, che mi hanno portato a restare qui a Crotone.
A questo punto è d’obbligo farti una delle nostre domande canoniche: se ti dico #MaiPiùUltimi tu cosa mi rispondi?
Paradossalmente io non credo molto ai numeri che condannano sempre Crotone, non perchè io non veda le negatività e le difficoltà di questa città, che ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. Certo se io sono un ragazzo che vuole realizzarsi in determinati settori, allora Crotone non è la città per me, ma se io ho la fortuna di realizzarmi professionalmente in questa città, Crotone ci offre uno stile di vita alto.
Una città bella, bellissima. Tutti facciamo fatica se analizziamo il dato occupazionale e lavorativo, ma ci sono altre cose. Per esempio farsi una famiglia e crescere i propri figli in città grandi è difficile e complicato, soprattutto quando si è senza aiuti. Mentre a Crotone è tutta un’altra cosa.
Facciamo un passo indietro e torniamo ad Un Anno di CrotoneOk. Che impressioni hai avuto dalla serata e soprattutto che ricordi conservi?
Una serata che mi è molto piaciuta, partendo da titolo. Il Premio di CrotoneOk è il premio di tutti e può servire da faro per tutti i crotonesi, che tendiamo a sminiuire ciò che di buono si fa, se non addirittura a dimenticarlo. CrotoneOk illumina dando importanza a tutte le eccellenze che ci sono nel territorio. Un evento da non sottovalutare, è un po’ come quando si traccia il bilancio annuale: ci si confronta su cosa è stato fatto di buono, cosa si può migliorare, cosa si deve evitare. Ora, però, mi devo impegnare per vincere un premio anche io.
Mario dopo l’esperienza ad Amici di Maria De Felippi e i primi lavori pubblicati, ha deciso di tornare a Crotone dove ha fatto nascere l’associazione culturale musicale “Voce senza Voce”, con la quale insegna canto ai più giovani…
Ci racconti questa esperienza?
Ricordo che ho vissuto degli anni un po’ ingabbiato alla ricerca della popolarità, prigioniero della classica “smania di successo”. Quando questo affanno è terminato, ho deciso di dedicarmi sempre alla musica ma in modo diverso, divertendomi di più e cercando di insegnare qualcosa ai più giovani. E così ho cominciato a insegnare, mentre sto ancora studiando e voglio ancora imparare, anche dai miei ragazzi con cui condivido le mie ma anche le loro esperienze.
Che messaggio vuoi dare ai tuoi due bambini, cosa puoi dire ai più giovani che sembrano vivere di rassegnazione al contrario di te che ti sei rimboccato le maniche e hai deciso di continuare anche a studiare?
Con mio figlio, il più grande che ha 13 anni, cominciamo a casa ad aprire questi discorsi. I giovani appaiono più annoiati che rassegnati. E allora io dico a Joele: “tu puoi realizzare tutto ciò che vuoi… Vuoi fare l’astronauta? lo puoi fare! La cosa importante è che tu sai che per arrivare a fare ciò che vuoi ci vuole sacrificio, costanza, studio, determinazione, tantissimi sacrifici, ma volere è potere”. Io ci credo davvero ed ecco perchè dico ai più giovani credete in quello che fate, ma non credete stando fermi. Impegnatevi.
Anche in un territorio come Crotone?
Assolutamente si! Io ci credo fermamente. Da Crotone potrebbe nascere il nuovo Tiziano Ferro, o il nuovo Cristiano Ronaldo. Nello sport, nella musica nella sanità in qualsiasi settore si può emergere e ci sono tanti esempi.
Cosa manca, secondo te, in questo territorio per farci risalire la classifica de Il Sole 24 Ore che ci vede nelle ultime posizioni anche riguardo al tempo libero?
Io parlo da semplice cittadino e devo constatare che negli ultimi temi in città c’è un certo fermento, si sta crescendo. Un esempio evidente di questo è quello che sta succedendo al quartiere dei 300 alloggi. Dopo anni di abbandono totale, adesso quando si passa di là si fa fatica a credere che sia lo stesso quartiere: campi di calcio, struttura sportive, il Macdonald’s, altre strutture che stanno nascendo dal nulla… e questa situazione ci fa ben sperare. Sappiamo che non è facile, però che la buona volontà e la collaborazione di tutti si può creare qualcosa di buono.
Il sogno di Mario Nunziante?
Una volta ne avevo tantissimi… ora me n’è rimasto uno grande, difficile, ma grande: andare a Sanremo. è un sogno nel cassetto, il festival di Sanremo mi ha sempre affascinato… Chissà… magari un giorno ci andrò insieme a mio figlio.
Antonio Gaetano