(VIDEO) Viaggio nella Crotone che prega: appello per l’edicola votiva

Una devozione che attraversa i secoli e che a Crotone si respira in ogni casa, spesso rappresentata da un quadro della Madonna di Capo Colonna. Proprio a lei, protettrice della città, è dedicato il me...

A cura di Redazione
26 maggio 2025 09:00
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Una devozione che attraversa i secoli e che a Crotone si respira in ogni casa, spesso rappresentata da un quadro della Madonna di Capo Colonna. Proprio a lei, protettrice della città, è dedicato il mese di maggio.

In questi giorni, una particolare curiosità ha accompagnato la scoperta di un dipinto del Seicento raffigurante la Madonna di Capo Colonna, esposto al pubblico nella mattinata di ieri nella chiesa di Santa Maria Protospataris, nel cuore del centro storico. L’occasione è stata offerta dal quarantaseiesimo itinerario culturale curato dalla Fondazione Santa Critelli, alla presenza del parroco don Franco Sinopoli.

Il quadro, custodito in una collezione privata, è incorniciato da una struttura settecentesca e ritrae la Vergine con le mani giunte, avvolta in un mantello blu decorato da stelle, con raggiera dorata alle spalle. Accanto a questo, è stato mostrato anche un secondo dipinto più piccolo, copia di un originale che si trova in un’abitazione cittadina: qui la Madonna è rappresentata mentre allatta il Bambino, un’iconografia diversa rispetto al quadro più antico, dove non è presente la scena dell’allattamento.

L’evento ha attirato un buon numero di partecipanti, che hanno preso parte a un percorso iniziato in Piazza Umberto I, davanti all’edicola votiva della Madonna di Capo Colonna, e conclusosi proprio nella chiesa di Protospataris con l’esposizione dei due dipinti e di un bambinello in legno risalente al 1800.

Proprio sull’edicola votiva in marmo di Piazza Umberto I si è concentrato l’appello lanciato dalla Fondazione Santa Critelli, affiancata dal signor Vincenzo Monte. La struttura, eretta dopo il terremoto del 1832 che risparmiò miracolosamente Crotone mentre il resto della Calabria fu colpito duramente, necessita oggi di urgenti interventi. La croce posta sulla sommità è caduta, e un fico cresciuto nel giardino del liceo classico Pitagora sta danneggiando seriamente il tetto.

Chiediamo alle istituzioni di intervenire per mettere in salvo un luogo tanto caro alla città”, ha dichiarato Antonio Arcuri, intervenuto a nome della fondazione. L’edicola venne realizzata per ringraziare la Madonna, a cui i crotonesi attribuirono la protezione avuta durante quel terremoto: allora la piazza si chiamava Largo Suriano, ed è da quasi due secoli punto di riferimento per tanti devoti.

L’itinerario ha previsto anche una tappa in Piazza Sant’Angelo, all’interno del ristorante Oblio Bistrot, aperto dalla gentile Caterina Caccavari. Qui è custodito un dipinto del pittore crotonese Gaele Covelli, realizzato all’età di undici anni proprio nella casa in cui oggi sorge il locale.

A chiudere la giornata, la seconda parte dell’esposizione nella chiesa di Santa Maria Protospataris. “C’è voluto tempo per convincere i proprietari a concedere le opere, ma lo hanno fatto con grande generosità. Sono tele delicate, hanno un valore storico e raccontano tradizioni che rischiano di essere dimenticate”, ha spiegato ancora Antonio Arcuri.

L’esperienza si è conclusa con un momento musicale molto sentito, in cui Angelo Ineppo ha eseguito l’“Ave Maria”, in un’atmosfera raccolta e suggestiva. Presente, come sempre, Gianluca Facente, il quale ha ricordato ai presenti l’importanza di partecipare a tutti gli eventi culturali e all’iniziative disseminate in città. Inoltre, il suo appello è rivolto alla valorizzazione degli artisti locali. Presente anche Marco Angotti, che ha allietato la mattinata con la sua chitarra, cantando “Tutto quello che un uomo” di un altro nostro concittadino, Sergio Cammariere.

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