Kroton sbarca a Neapolis: gli opliti pronti ad affascinare la città partenopea

 La Scuola Guardia Krotoniate è una palestra che, tra esercizi fisici e le discipline sportive, coltiva ancora degli ideali, tra cui il rispetto dell’avversario, rifacendosi anche ai miti di un tempo.
«In realtà gli atleti che andavano a gareggiare alle olimpiadi di allora erano prima di tutto cittadini modello, poi guerrieri, cioè soldati – ci ha detto Antonio Parrotta  – prima erano soldati, poi atleti, i miei ragazzi rappresentano entrambe le cose».

E l’esperienza con la presenza degli opliti affascina sempre, dall’inaugurazione del Tripode sul lungomare cittadino nei giorni scorsi, a Capo Colonna: «Il tripode era il simbolo sacro di quell’epoca, l’epoca dove Crotone dominava sullo sport quindi anche militarmente e politicamente e quindi come Krotoniati “moderni” ci sentiamo l’obbligo morale di dover rappresentare la nostra storia con studi e dettagli meticolosi. Poi i miei ragazzi , entrano nella parte con il fisico e soprattutto con il cuore poiché sono dei veri atleti combattenti che ci tengono alle loro origini più che mai».

Questa sera, intanto, gli Opliti parteciperanno alla Lampadedromia Neapolitana, la suggestiva maratona da Cuma a Castel dell’Ovo a Napoli, sul lungomare cittadino, per un percorso di 21 chilometri con le fiaccole in mano. Antonio Parrotta, Matteo Poleo e Vincenzo Cavallaro saranno presenti a rappresentare l’antica Kroton: «Presenzieremo alla meta e alla conclusione. Saremo davanti al corteo, insomma». Nell’evento vi parteciperanno più di 200 persone. «Ampliamo il nostro raggio – ha continuato – ci stanno facendo moltissime chiamate. Quando si tratta di rappresentare la propria terra siamo sempre in prima linea». All’evento parteciperà il Sud Italia.

E riguardo i due opliti che saranno con lui, ovvero Matteo Poleo e Vincenzo Cavallaro, ci ha detto: «Sono dei ragazzi fantastici che rappresentano davvero l’incarnazione del Krotoniate in sè e dell’atleta moderno, sono dei ragazzi che ci tengono alla propria identità, non si tirano indietro e sono sempre in prima linea, dei cittadini modello. Matteo viene da me in palestra da quando aveva 13 anni, ora ne ha 25. Sono entrambi ragazzi posati, seri, pregni di valore, che potrebbero esprimersi ancora di più se ce ne fosse la possibilità.

Vincenzo, invece, lo conosco da quando abbiamo aperto la palestra, ovvero da sei anni. Abita sopra la Scuola Guardia Krotoniate, ed abita praticamente con noi. Non vedono l’ora di presenziare a Napoli, più conoscenza della nostra città di questo evento non ce n’è. E poi si uniscono i popoli. L’idea degli opliti è nata insieme, sono loro che me l’hanno chiesto».

Danilo Ruberto