Saranno ben otto gli atleti della Scuola Guardia Krotoniate dei maestri Antonio Parrotta e Luigi Durante presenti domenica 17 ottobre a Roma, presso il PalaTorrino, al Campionato italiano di MMA. Per tre di loro, Simone Sibilla, Francesco Falvo, e il giovanissimo Giovanni Marchio, quattordicenne molto promettente nell’MMA, si tratta di un debutto assoluto.
Poi ci saranno Giovanni Vetere con 54 vittorie su 56 match : combatterà nella categoria cadetti. Francesco Scarriglia categoria Juniores si giocherà la Nazionale. Antonio Torromino categoria 57kg, Rodolfo Torromino, e Leo Pugliese. «Abbiamo avuto poco tempo per la prepazione, anche se non sono al massimo della forma, sono pur sempre Krotoniati, quindi si faranno valere a prescindere – ci ha detto Antonio Parrotta – ci accompagnerà l’esperienza».
Campionato importante per Simone Sibilla, che combatterà nella categoria 100 kg. Ha tutto da giocarsi anche il giovane Vetere che negli ultimi Mondiali ha concluso il suo cammino ai quarti di finale, il suo obiettivo sarà dunque di migliorarsi con la speranza di una vittoria. Falvo invece prenderà parte alle gare nella categoria Juniores Safe e anche lui cercherà di dare il meglio.
E’ da poche settimane che la Scuola Guardia Krotoniate ha riaperto i battenti presso una nuova struttura, con la voglia di ripartire dopo i due anni di pandemia. «Adesso siamo qui in questa nuova struttura dove cominciamo una nuova vita – ha continuato – i ragazzi ci sono, hanno risposto bene». Molti sono cresciuti, con un anno e mezzo in più, altri sono invece alle prime armi: «Deve partire dal loro spirito quella voglia di cambiare e di essere migliori di come si era ieri».
Ovunque si mette piede nella nuova palestra, vi sono richiami all’antica città di Kroton, con i suoi Milone, Daippo e gli opliti: «Non ci sentiamo una palestra, noi siamo una scuola, dove i ragazzi imparano prima a vivere, e poi imparano il destro e il sinistro. Scuola Guardia Krotoniate perchè amiamo la nostra città. Ci definiamo soltanto così, senza etichette che vorrebbero apporci».
Danilo Ruberto