L’Arcigay a Crotone: «L’omofobia è come la mafia, va combattuta con la legge»

Crotone – “Non uno di meno”, non accadano episodi di omofobia, violenza e vessazioni verso persone lgbt. Ognuno sia ciò che è.

Tanti colori, specie quelli dell’arcobaleno Lgbt, questa sera in una gremita Piazza Berlinguer, per la manifestazione voluta dai Sentinelli Crotone, l’associazione il Barrio, e che ha accolto persone libere di manifestare contro i fenomeni di vessazione che accadono in Italia. Presente anche Silvio Cilento, presidente Arci territoriale di Cosenza.

E uno di questi fatti è accaduto non poco tempo fa a Crotone, proprio sul lungomare cittadino, quando un ragazzo è stato colpito, vittima di omofobia e violenza inaudita.

La città ha risposto prontamente, con il primo cittadino che divulgó un messaggio alla cittadinanza, condannando il vile gesto ai danni di un innocente.

Ma la piazza, questa sera, ha chiesto a gran voce di ritirare, proprio rivolgendosi al sindaco, la mozione approvata nel consiglio comunale, contro il DDL, che vide prorio il primo cittadino astenersi dal voto.

Presente questa sera anche Cristian Gaudio (nella foto principale), presidente di Arcigay Cosenza e referente anche di Crotone, il quale ha affermato che l’omofobia è come la mafia, e va combattuta pertanto con la legge. «L’omofobia cresce nella non cultura, nella sub cultura – ha detto – cresce dove c’è paura, cresce terrorizzando le persone, cresce e fa solo danni. L’omofobia  è come la mafia, che si infiltra nei comuni, nella società, nella vita civile, e crea malumori e distruzioni»

Sul palco diversi interventi, e intrattenimenti musicali da parte di alcuni musicisti e cantanti crotonesi, molto giovani.

 




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