Legambiente denuncia gli scarichi nell'Area Marina Protetta: la risposta del Presidente della Provincia

Il caso degli scarichi lungo la costa dell’Area marina protetta di Capo Rizzuto solleva serie preoccupazioni sulla gestione e la tutela di uno dei luoghi più preziosi della Calabria e del Mediterraneo...

A cura di Redazione
28 agosto 2024 08:00
Legambiente denuncia gli scarichi nell'Area Marina Protetta: la risposta del Presidente della Provincia -
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Il caso degli scarichi lungo la costa dell’Area marina protetta di Capo Rizzuto solleva serie preoccupazioni sulla gestione e la tutela di uno dei luoghi più preziosi della Calabria e del Mediterraneo. Istituita nel 1991, quest’area è un luogo di conservazione ambientale, archeologica e culturale, con un focus sulla gestione sostenibile delle attività umane.

Legambiente sottolinea che, a distanza di 33 anni, la situazione è tutt’altro che ideale. La gestione attuale sembra compromettere la biodiversità nei 14.721 ettari di mare protetto, andando contro i principi di sviluppo sostenibile a causa di “continui scarichi“. La denuncia, si legge in una nota, evidenzia un fallimento sistemico nel mantenere l’integrità ecologica dei 42 chilometri di costa tra Crotone e Isola Capo Rizzuto, minacciando non solo l’ecosistema marino ma anche le prospettive di sviluppo locale basato sulla sostenibilità.

Questa la risposta del presidente della Provincia di Crotone Sergio Ferrari:

Appreso della nota di Legambiente alla quale si riconosce, naturalmente, tutto quanto di buono ha fatto e continua a fare per la tutela del territorio corre l’obbligo di evidenziare che, nel caso specifico, Legambiente commette qualche errore di valutazione e di merito.
La Provincia di Crotone, quale ente gestore dell’Area Marina Protetta ‘Capo Rizzuto’, in funzione della Convenzione per la gestione dell’Area medesima, sottoscritta con il Ministero della Transizione Ecologica, all’Art.3 specifica le finalità e le norme di tutela. All’Art.3 (comma 1, 2 e 3) infatti si legge che “il soggetto gestore garantisce il perseguimento delle finalità ed il rispetto delle norme di tutela di cui al decreto interministeriale del 27 dicembre 1991, istitutivo dell’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”, coerentemente alle previsioni di cui all’art. 27 della legge 31 dicembre 1982, n. 979, e di cui all’art. 19 della legge 6 dicembre 1991, n. 394;

Il soggetto gestore provvede, pertanto, ad adottare tutte le misure necessarie affinché siano portati a conoscenza della generalità dei cittadini, l’estensione, i confini e la zonazione dell’area marina protetta, in particolare provvedendo alla posa in opera e alla manutenzione dei segnalamenti marittimi, nonché le attività vietate e quelle consentite all’interno della stessa; Il soggetto gestore ha l’obbligo di comunicare alla Direzione qualsiasi fatto ed evento, anche potenzialmente, in grado di arrecare danni e/o alterazioni al patrimonio naturale e/o di compromettere le finalità di tutela dell’area marina protetta”.

A tal proposito appare chiaramente come la Provincia di Crotone quale ente gestore dell’Area Marina Protetta ‘Capo Rizzuto’ non ha e non potrebbe avere alcuna competenza sui fatti descritti nel comunicato stampa di Legambiente.

“E’ chiaro ed evidente – ha dichiarato il Presidente della Provincia Sergio Ferrari – che quanto segnalato da Legambiente nel comunicato diffuso agli organi di stampa, sulla mala depurazione, gli scarichi illegali, il massiccio abusivismo edilizio, la gestione inefficiente del cicli dei rifiuti, le piattaforme che sfruttano i fondali dell’Area Marina non risiedono assolutamente nella sfera di competenza dell’ente gestore, quanto invece nei compiti assegnati ai Comuni – spiega Ferrari – e per quanto riguarda le piattaforme a mare, alla Regione. La Provincia di Crotone che ho l’onere di rappresentare ha da sempre comunicato al MASE le criticità e gli eventi pericolosi che si sono manifestati in quell’area, proprio a tutela dell’Area Marina Protetta. A voler dirla tutta – continua il Presidente – questa fallace iniziativa, seppur per alcuni aspetti meritevole di attenzione, somiglia molto ad una attività messa in campo, con qualche obiettivo evidentemente non dichiarato, penso all’attività gestionale, vista la scadenza a marzo 2025, della Convenzione per la gestione dell’Area Marina Protetta”.

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