Leopoldo Fazzolari: “L’agricoltura a Crotone in crisi, ma la nostra passione continua”
L’imprenditore agricolo porta il grano alla benedizione e parla della crisi del settore e della passione che ancora anima la famiglia Fazzolari

Questa mattina, in occasione della festa di San Dionigi, la città si è ritrovata in Piazza Duomo per la tradizionale benedizione dei mezzi agricoli e del grano. Tra i presenti, con il figlio e il trattore, l’imprenditore agricolo Leopoldo Fazzolari, che ogni anno mantiene viva questa tradizione, portando il raccolto da benedire e da condividere dopo la benedzione.
«Sono Leopoldo Fazzolari, proprietario e imprenditore agricolo», ha dichiarato. «Ogni anno che c’è la benedizione dei mezzi agricoli e del grano c’è sempre meno presenza» ha aggiunto, spiegando subito le difficoltà del comparto agricolo. «Ci possiamo dare subito una risposta perché ormai il settore dell’agricoltura e il tempo che non ci aiuta per le piogge non ci porta ad avere buoni risultati per il raccolto dei nostri frutti, dal grano agli ortaggi, perché ogni anno abbiamo sempre qualcosa in meno da raccogliere».
«E forse i giovani si stanno un po’ allontanando – ha proseguito Fazzolari –. Io spero con la mia famiglia di mantenere questa tradizione, come oggi che siamo venuti il giorno di San Dionigi a portare e a fare la benedizione del grano per metterlo nei terreni e far sì che questo grano si moltiplichi ogni anno e nell’annata che andiamo a produrre riusciamo sempre a raccogliere per soddisfare i fabbisogni familiari e quelli del popolo».
Riguardo alla lingua blu, problema che colpisce il settore zootecnico, Leopoldo Fazzolari ha spiegato: «La lingua blu nel settore dell’azotecnia è un problema che si sta manifestando di nuovo nel 2025, pensavamo di averlo risolto con la vaccinazione, ma ancora altri casi si sono ripetuti. Questo porta anche a una mancata produzione dell’azotecnia, sia in linea carne sia in linea latte».
«Oggi questo ci fa preoccupare – ha aggiunto –. Ci fa pensare per un futuro per i nostri figli e anche per il territorio, perché questo ci fa produrre sia carne sia latte e ci fa stare tranquilli per avere un mangiare e un cibo genuino».
Riguardo alla ridotta presenza dei mezzi in Piazza Duomo, per la benedizione dei trattori e delle sementi: «I mezzi sono grandi, possono occupare anche lo spazio, ma lo spazio deve essere occupato dagli agricoltori, dai giovani, da chi vuole rimanere nel terreno, a chi vuole essere coltivatore diretto e capire che vuole stare a contatto anche con la povera terra che riesce a dare i frutti, e a far mangiare noi».
«È diventata e sta diventando una cosa un pochettino anomala questa situazione – ha sottolineato – a pensare che c’è un territorio vasto che ci dà la possibilità di produrre grano, ortaggi, foraggi per la produzione del latte, ma questo ogni anno va sempre a diminuire».
«Chi ha la passione certe volte pensa: ma è vero che io devo continuare? In questo caso noi Fazzolari stiamo continuando, ma ci stiamo preoccupando perché attorno a noi c’è gente che si sta fermando. La crisi dell’agricoltura c’è e si vede anche sotto l’aspetto economico: la crisi della produzione non ci porta a coprire le spese e i costi che ogni anno dovremmo affrontare. Ahimè, purtroppo le banche non riescono a difenderci perché il settore dell’agricoltura porta ad avere paura a dare sostegno a chi veramente ha dei costi».
«Purtroppo i trattori li abbiamo presi – ha concluso Leopoldo Fazzolari – ma ci sono anche le cambiali che bisogna pagare, e se non produciamo non riusciamo. Speriamo bene e speriamo che oggi San Dionigi ci dia questa benedizione di produrre latte, carne, cereale e ortaggi».