Lo sapevi? Kroton era nota per la bellezza delle sue donne

Lo sapevi? Kroton era nota per la bellezza delle sue donne

Lo sapevi? – Ieri vi abbiamo raccontato dell’Operazione Achei la quale ha restituito alla collettività dei beni inestimabili (leggi qui il nostro servizio). Pezzi non solo ricollocati nei Musei di Crotone, ma anche in altre destinazioni, poichè provenienti da vari scavi e, dunque, da più parti d’Italia. Nelle prossime settimane, i beni saranno distribuiti nei vari Musei e, lo Specchio di Kroton che potete vedere nella nostre immagini, sarà esposto al Museo di via Risorgimento.

Lo specchio esalta la bellezza della donna e la riflette. Inoltre, Kroton era famosa nel mondo antico per la bellezza delle sue donne, che non aveva eguali. in particolare, il pittore Zeusi, il pittore greco antico vissuto tra il V e il IV secolo a.C., decantava il fascino femmineo della città di Kroton.  Plinio narra la storia secondo la quale volendo Zeusi raffigurare Elena, avrebbe indotto le cinque più belle vergini della città di Crotone a permettere ch’egli copiasse di ciascuna ciò che aveva di più bello (Plinio, Nat. hist., XXXV, 64).

I reperti ritrovati

I reperti archeologici restituiti, di ingentissimo valore sia storico-culturale, sia economico, sono stati rintracciati nel contesto di una complessa attività d’indagine dei Carabinieri del Nucleo T.P.C. di Cosenza che ha acclarato, inequivocabilmente, l’esistenza di un vasto traffico su scala nazionale e internazionale – con ramificazioni in Gran Bretagna, Francia, Germania e Serbia – di reperti archeologici provenienti da scavi clandestini operati anche nei siti archeologici di “APOLLO ALEO” di Cirò Marina, “CASTIGLIONE DI PALUDI” del Comune di Paludi (CS) nonchè nell’area di “CERASELLO” del Comune di Pietrapaola (CS) e in tanti altri terreni privati del territorio delle province di Crotone e Cosenza.

Lo Specchio di Kroton

Di sicuro suscita interesse lo “Specchio di Kroton“, realizzato in bronzo con impugnatura a forma di fanciulla panneggiata (kore), eccellente esempio di manufatto realizzato da sapienti mani nelle officine bronzistiche di Crotone, epoca V sec. A.C.

Le indagini

Le indagini, condotte dal maggio 2017 e concluse nel luglio 2018, hanno consentito di accertare i sistematici saccheggi di più squadre di “tombaroli” che, con una articolata suddivisione di competenze e ruoli, garantivano al mercato clandestino un flusso continuo di beni archeologici, di ingente valore economico, inseriti in articolati e complessi canali di ricettazione in Italia e all’estero.

L’operazione si è conclusa con l’emissione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari da parte del G.I.P. del Tribunale di Crotone, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini, nei confronti di 23 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati finalizzati di danneggiamento del patrimonio archeologico dello Stato, impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, ricettazione ed esportazione illecita.




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