Meloni al Congresso della Cgil: «Abolire il reddito di cittadinanza è doveroso»

Meloni al Congresso della Cgil: «Abolire il reddito di cittadinanza è doveroso»

La premier sul palco del Palacongressi di Rimini viene accolta da ‘Bella ciao’ e qualche contestazione, condanna l’assalto alla sede del sindacato e promette di ascoltare le istanze di Landini

“Era da 27 anni che il capo del Governo mancava al congresso della Cgil. Era normale che il premier più lontano da questa platea ad essere qui dopo tutti questi anni? Penso di sì. Perché con questo confronto possiamo celebrare l’unità nazionale. Il confronto è necessario e inevitabile”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dal palco del Palacongressi di Rimini, in cui si sta svolgendo il congresso della Cgil.

Meloni: Doveroso abolire il reddito, chi lo ha preso per tre anni è rimasto povero

“Abolire il reddito di cittadinanza per chi è in grado di lavorare è stato doveroso. Lo strumento ha mantenuto le persone in condizioni in povertà, l’unico modo per farle uscire da quella condizione è il lavoro – sottolinea Meloni – Era una misura pensata per essere transitoria, ma chi l’ha preso per tre anni sta nella condizione di partenza. A monte c’era un errore: metteva nello stesso calderone chi poteva lavorare e chi no, offrendo a tutti la stessa risposta“.

Poi parli dei salari minimi:   “Voglio ribadire con chiarezza, l’introduzione del salario minimo legale non credo sia la strada più efficace – ribadisce Meloni, che sul tema si è anche confrontata di recente alla Camera con Schlein – Temo possa diventare non una tutela aggiuntiva ma una tutela sostitutiva e questo per come la vedo io finirebbe di fare un altro grande favore alle concentrazione a ribasso dei diritti dei lavoratori. Il nostro obiettivo di fine legislatura rimane un taglio del cuneo fiscale più significativo. Sono d’accordo da sempre con Landini quando dice ‘stesso lavoro, stessi diritti’. Uno dei grandi temi sui quali possiamo provare a lavorare insieme è un sistema di ammortizzatori sociali che tuteli allo stesso modo ogni tipo di lavoratore”.

Dire.it