Monsignor Panzetta, arcivescovo di Crotone «Prendiamoci cura del creato»

«La Madre Terra non ci può sostenere a questi ritmi, dovremmo risintonizzare il nostro modo di stare al mondo per custodirlo affinché possa avere la possibilità di sostenerci e splendere di bellezza anche per le generazioni future».

Nell’omelia della celebrazione della scorsa domenica nella chiesa di Santa Maria del Soccorso a Caccuri, l’arcivescovo di Crotone e Santa Severina Angelo Panzetta ha lanciato un messaggio importante in occasione della Giornata per la cura e la custodia del creato. Come ogni anno a settembre la Chiesa celebra questa ricorrenza, un tempo di riflessione cristiana che si conclude il 4 ottobre. Un giubileo in cui la Chiesa invita a pensare «su questo dono straordinario che è il creato». «Viviamo – ha detto il Vescovo – in un mondo malato.

C’è uno sfruttamento, uno spadroneggiare sulla natura che ha saccheggiato le risorse del creato rovinando il giardino che il Signore ha creato per noi e per le generazioni future che non vedranno probabilmente tante bellezze che noi abbiamo». Monsignor Panzetta fa riferimento anche a quello che circonda la nostra diocesi: la bellezza dei borghi, la magnificenza del mare e dei boschi e lo fa ripercorrendo anche quello che è accaduto durante i mesi di lockdown quando la natura, “lontana” dagli uomini, è rinata. «Da questi mesi difficili abbiamo imparato tante cose: se facciamo riposar, il mondo si rigenera. La pandemia ecologica – ha detto dal pulpito – l’abbiamo creata noi, quando anziché rispettare il creato lo abbiamo sfruttato impoverendo gli ecosistemi, facendo scomparire tantissime specie.

In questo contesto dovremmo capire quanto è grande il guaio fatto e che bisogna cambiare direzione e stili di vita. Se cambiamo inevitabilmente il mondo vivrà meglio. E per farlo dobbiamo cambiare il modo di guardare le cose». Secondo Panzetta «esistono due sguardi sulla realtà: quello predatorio e quello contemplativo, che fa guardare la bellezza delle cose, pieno di gratitudine». L’omelia del vescovo si è conclusa con un’esortazione: «Benediciamo e ringraziamo il Signore per quello che ci circonda, recuperiamo lo sguardo contemplativo. Sentiamoci ospiti di un giardino meraviglioso che il Signore ha creato per noi e ricordiamo che esiste un amore che si prende cura delle relazioni e un amore che si prende cura del creato».
V. R.




Articoli Correlati:


Leggi anche