Nel 2022 si registra, rispetto al 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni “tradizionali”, sia in occasione di lavoro che in itinere), un calo di quelle mortali (per il notevole minor peso delle morti da contagio, a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere), e una crescita delle malattie professionali. è quanto emerge dal nuovo rapporto dell’Inail. A questi fanno eco altri dati.
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di dicembre sono state 697.773, in aumento del 25,7%. Nella nostra regione aumentano i casi di morti sul lavoro.Secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sono stati 22, i morti sul lavoro in un anno, a Crotone tre.
Numeri e dati
Da gennaio a dicembre del 2022 è il settore Costruzioni a far rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 131. Seguono: Trasporti e Magazzinaggio (117) e Attività manifatturiere (100). La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni.
Ma l’indice di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati viene rilevato ancora tra i lavoratori più anziani, gli ultrasessantacinquenni, che registrano 93,6 infortuni mortali ogni milione di occupati. Anche alla fine del 2022 è il lunedì il giorno della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali (più precisamente il 18,4% del totale degli infortuni mortali in occasione di lavoro), seguito dal martedì e dal venerdì.
Aumentano anche le denunce di infortunio. “Si chiude – spiega Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre – ancora una volta tragicamente il bilancio di fine anno delle vittime sul lavoro nel nostro Paese. Sono 1.090 i lavoratori che da gennaio a dicembre 2022 hanno perso la vita da Nord a Sud, con una media di oltre 90 vittime al mese. Stiamo parlando ancora di oltre 20 decessi alla settimana e di almeno 3 infortuni mortali al giorno.
Sono 790 gli infortuni mortali verificatisi in occasione di lavoro e 300 in itinere. Nel periodo gennaio-dicembre 2021, invece, i decessi totali erano 1.221 e, quindi, potremmo pensare a una riduzione della mortalità. Ma il decremento è solo apparente.
Infatti, ricordiamo che nel 2022 sono quasi sparite le vittime Covid (10 su 1090 secondo gli ultimi dati disponibili di fine dicembre 2022). Nel 2021, invece costituivano tragicamente quasi un quarto dei decessi sul lavoro. Ciò significa che gli infortuni mortali “non Covid” sono cresciuti del +17% passando dai 927 di fine dicembre 2021 ai 1.080 del 2022.
Quest’ultimo dato è del tutto analogo a quello del 2019, epoca pre-covid, a dimostrazione che il tragico fenomeno delle morti sul lavoro sostanzialmente non subisce diminuzioni da anni. Questo a conferma del fatto che passata l’emergenza Covid, rimane ancora purtroppo quella tragica dell’insicurezza sul lavoro”.