Nel D-Day per la foca monaca monitoraggio nel mediterraneo

Cresce la comunità per proteggere il più raro mammifero esclusivo del Mediterraneo. Oggi è stato un D-Day per la foca monaca: un centinaio di volontari sparsi in tutte le regioni costiere sono stati i...

A cura di Redazione
21 giugno 2024 20:30
Nel D-Day per la foca monaca monitoraggio nel mediterraneo -
Condividi

Cresce la comunità per proteggere il più raro mammifero esclusivo del Mediterraneo. Oggi è stato un D-Day per la foca monaca: un centinaio di volontari sparsi in tutte le regioni costiere sono stati impegnati in una giornata di monitoraggio nazionale per lo studio della presenza della foca monaca nel Mare Nostrum. L’attività, organizzata da WWF Italia e Gruppo Foca Monaca, ha coinvolto cittadini, studiosi, numerosi Diving della Community del WWF SUB, Aree Marine Protette nonché singoli privati e volontari, tutti coinvolti contemporaneamente in un’iniziativa di citizen science dedicata alla specie tra le più rare del Mediterraneo. Il metodo assolutamente non invasivo, ovvero, il prelievo di campioni di acqua di mare destinati al controllo della presenza di tracce di DNA lasciate dalla foca monaca in acqua (E-DNA), permetterà completare la mappa della presenza di questa specie nei mari italiani, una MAPPA che già negli ultimi due anni ha registrato segnali incoraggianti di presenza proprio grazie a questo metodo innovativo di ricerca. 

Il monitoraggio, che ha visto un primo step lo scorso 10 maggio, oggi ha coinvolto tutta la penisola italiana, dalla Liguria alla Sicilia, da Trieste fino a Lecce, includendo anche le piccole isole come le Isole Tremiti e l’Arcipelago Toscano. Questa vasta copertura geografica è essenziale per ottenere una panoramica completa della distribuzione della specie. 

In occasione della giornata di ricerca del 10 maggio scorso alle Isole Tremiti, tre turisti e ornitologi veneti hanno segnalato al Gruppo Foca Monaca un avvistamento ben descritto di una foca monaca e, casualmente, a poche centinaia di metri dal sito di prelievo. Sempre in Puglia due giorni dopo veniva osservata una foca presso Rodi Garganico e quattro giorni dopo è stato filmato un individuo al Plemmirio in Sicilia. In questi giorni ci sono avvistamenti ripetuti di un esemplare, probabilmente un giovane, sempre lungo le coste pugliesi.

L’iniziativa rappresenta un importante passo avanti nella comprensione della distribuzione della foca monaca e nella pianificazione di future strategie di tutela. Il monitoraggio non si limiterà solo alle coste: grazie al progetto Vele del Panda del WWF Italia, destinate alla ricerca sui cetacei, i campionamenti verranno effettuati anche in mare aperto a bordo di barche a vela. Esplorare aree remote come l’ambiente pelagico offre la possibilità di indagare la presenza della foca monaca anche in aree inesplorate. 

Questa operazione è una delle attività di coinvolgimento della comunità GenerAzioneMare, prevista dalla Campagna Our Nature del WWF per la difesa della biodiversità.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui CrotoneOk