Nel libro di Maurizio Fiorino Biagio, e il “Macello” di nascere e crescere nel Sud

Nel libro di Maurizio Fiorino Biagio, e il “Macello” di nascere e crescere nel Sud

Macello” è la quarta opera dello scrittore crotonese Maurizio Fiorino che già, con i suoi primi tre romanzi, ha fatto parlare di sè nello scenario letterario nazionale. Prima Amodio, poi Fondo Gesù (entrambi per Gallucci Editore), poi Ora che sono nato e adesso Macello, quest’ultimi per la E/O edizioni.

Ha scelto la sua città, Crotone, presso Parco Pitagora, in compagnia di Paolo Cerrelli, per presentare in anteprima l’opera ambientata negli anni ’70, in un Sud desolato e arcaico. Si conclude la trilogia calabrese, con Amodio e Fondo Gesù: «Con Amodio racconto il nascere in certi ambienti, Fondo Gesù come si prova a fuggire da certi contesti, mentre Macello è il mio romanzo dove presento l’età adolescenziale, e ho voluto raccontare come si nasce e come si cresce quando si è condannati a crescere in un posto. Non scegli un posto, ma è il posto che sceglie te».

Biagio, figlio unico e orfano di madre, viene cresciuto dal padre, Bruno, macellaio del paese, uomo prigioniero dei propri silenzi. Sarà proprio la sua figura irrequieta e instabile a insinuare in Biagio il dubbio che l’incomunicabilità piena di spigoli nasconda una verità mai detta. Ci sono poi Vittorio, il vecchio “vizioso” del paese che paga i ragazzini in cambio di rapporti squallidi, e Lia, la vicina di casa che usa rituali magici fino a diventarne ossessionata.

«Tutto è ridotto all’osso, le storie, i protagonisti – ha continuato Fiorinopenso che la deformazione dei miei personaggi provenga dalla fotografia. A me piace il verismo, scrivere, dire, fotografare, le cose come sono. Senza aggiungere nulla. E’ una deformazione nel senso che tutti i personaggi entrano ed escono come se fossero sul palcoscenico, tutti con le loro peculiarità. Sono deformati, è una deformazione che non porta da nessuna parte. Vive quello che ha , nei vari tentativi in cui prova ad interpretare il mondo. Come se nascesse in un posto dove c’è spazio per essere poetici». In programmazione nella serata anche momento musicali ad opera di Gianfrancesco Federico al violino e Mykyta Tortora alla chitarra.




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