No Diet Day, le tre "P" degli italiani: pasta, pizza e parmigiana
Che cos’è la dieta per gli italiani? Croce e delizia! Un peso, per le diverse limitazioni e restrizioni al regime alimentare. Ma anche un aspetto piacevole, per tenersi in forma, per stare in salute e...

Che cos’è la dieta per gli italiani? Croce e delizia! Un peso, per le diverse limitazioni e restrizioni al regime alimentare. Ma anche un aspetto piacevole, per tenersi in forma, per stare in salute e per l’attesa del ‘giorno libero’ settimanale.
A rivelarlo è Deliveroo, la piattaforma leader dell’online delivery, che – proprio in vista del No Diet Day che si celebra in tutto il mondo il 6 maggio per sensibilizzare contro l’ossessione del peso e a favore dell’accettazione di sé e del proprio corpo – racconta, attraverso un’indagine condotta da Swg, il complesso, a volte contrastato, rapporto degli italiani con le diete.
Se la maggioranza degli intervistati vorrebbe fare più attività fisica e migliorare il proprio aspetto, solo 1 su 2 ritiene di dover migliorare la propria alimentazione. I giovani sono i più propensi a modificare il proprio stile di vita rendendolo più sano e attento, mentre per 1 italiano su 3 la dieta è qualcosa che non riguarda la propria vita quotidiana, per un altro terzo significa “provarci senza riuscirci” e per il 7% rappresenta, invece, un vero e proprio incubo.
Tuttavia, il 19% degli intervistati ha dichiarato di seguire una dieta specifica. Tra le ragioni che conducono gli italiani a seguire un determinato regime alimentare figurano, soprattutto, la perdita di peso, il desiderio di alimentarsi in maniera sana e lo stare bene con sé stessi. Cosa rende la dieta e la routine alimentare più piacevole? Per 1 italiano ‘a dieta’ su 2 è proprio il famigerato “giorno libero”, quello in cui – sempre con equilibrio e moderazione – è possibile mangiare quello che più si desidera. E quali sono i piatti preferiti per un perfetto ‘no diet day’? Semplice, le 3 P: pasta, pizza e parmigiana!
In occasione del No Diet Day, Deliveroo ha raccolto il parere di Francesca La Farina, nutrizionista biologa e consulente del progetto Luiss Nutritional Care dell’Università Luiss Guido Carli: “La dieta, come intesa oggi, si allontana molto dal significato originale del termine greco diaita, che significa stile di vita, mentre oggi è purtroppo ancora radicato nell’immaginario comune nel senso di regime restrittivo o privazione.
Quando un paziente, in assenza di necessità fisiopatologiche che lo impediscono, mi dice che nel suo privato è solito consumare in un certo giorno della settimana la pizza, ma anche il poke o il sushi o l’hamburger, non è assolutamente salutare vietarlo, anzi è necessario introdurre in modo ben bilanciato quell’alimento nel piano alimentare”. Inoltre, continua La Farina, “le diete restrittive, costruite sulla conta delle calorie, sono non solo sbagliate da un punto di vista scientifico e inefficaci, ma estremamente pericolose per la salute psicofisica. Non è l’eccezione a fare la differenza bensì la routine quotidiana che quindi va inserita dentro un discorso più ampio di educazione alimentare. Quindi, ben venga il giorno libero, ma sempre con moderazione ed equilibrio”.
In testa alle scelte del “pasto libero” pizza, pasta e parmiggiana.
Fonte Dire