Non di solo mare deve vivere Crotone, è necessario valorizzare anche il centro

Una strana estate quella crotonese. I visitatori possono ammirare e godersi la spiaggia, ma non alcuni luoghi simbolo della nostra storia

Gente che passeggia per strada, bambini felici che si guardano intorno, abbigliamenti poco formali, fontanelle che attirano chi cerca un po’ di refrigerio perchè si sa, d’estate in Italia fa davvero caldo eppure le alte temperature e l’afa non fermano nessuno. Tutti i visitatori desiderano conoscere il posto in cui si trovano, attirati dai profumi che dai locali inebriano le strade e dalle attività che propongono in vetrina sempre qualcosa di diverso rispetto all’offerta del proprio paese. I souvenir non mancano, quelli si possono trovare ovunque, dal piccolo artigiano che lavora nella parte vecchia della città all’attività più in, che si trova magari al centro.

Il mare è a due passi ma può aspettare, magari si raggiungerà più tardi perchè è troppo l’entusiasmo di vivere la quotidianità del territorio in cui si vive nel periodo di vacanza. Questa è la descrizione di ciò che accade nelle località raggiunte dai turisti in estate. Quello che però non accade a Crotone. Le strade da noi nei giorni d’estate, sono spesso desolate, il corso cittadino ha un aspetto che trasmette tristezza, tutto sembra andare a rilento, la rassegnazione predomina nell’aria per tutto il periodo estivo.

“Fa caldo” qualcuno sussurra, “i turisti non vengono in città durante il giorno perchè restano al mare”. Ma perchè in tutte le altre città invece anche le vie del centro brulicano di gente in tutte le ore del giorno e della notte? C’è chi al mare preferisce passeggiare e con piacere verrebbe a dare un’occhiatina in centro se ci fosse qualcosa da guardare. Ciò che per gli altri è la normalità insomma, per noi è complicato e quasi irraggiungibile. Per non parlare poi delle regole di ordinaria ospitalità. Il nostro Castello è chiuso per problemi tecnici e lungi da noi scendere nel merito della questione, però magari sarebbe corretto esibire all’ingresso un cartello per comunicare ai visitatori che non è possibile entrare.

Abitanti del centro storico, raccontano la presenza costante di turisti che con aria spaesata girano nella vicinanze della fortezza, aspettando invano l’orario di apertura. Quell’ora però non arriverà mai e quelle persone resteranno senza una risposta e continueranno a girovagare invano per vicoli e strade in cerca di ciò che però non troveranno. Luoghi attrattativi che narrano la nostra storia, tutto è lasciato al caso, tra disordine e spesso tanta sporcizia. Si dice che il crotonese è sporco ma è pur vero che tanti abitanti della città si sentono, puliti, civili e soprattutto soffocati da un sistema che non punisce ed educa abbastanza chi va educato, proprio perchè incivile. Solo quando si saprà che alla causa c’è una conseguenza costante, continua e massiccia ci saranno quelle prospettive che ci consentirà di raggiungere civiltà e sviluppo.

Patrizia Manfredi




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