Crotone – Questa mattina in città si sono udite le sirene della Polizia di Stato mentre, all’alba, gli elicotteri hanno sorvolato la città di Crotone a seguito degli arresti, tra Isola di Capo Rizzuto e San Leonardo di Cutro, in cui sono state applicate delle misure cautelari nei confronti di 36 persone. Il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri (leggi qui) ha definito le famiglie interessate dall’operazione Golgota “ndrangheta di Serie A”. Nuove affiliazioni, dunque, nuovi patti tra le famiglie e veri e propri riti di “rispetto”:
«Esistono due associazioni di stampo mafioso e due associazioni che si dedicano al traffico di stupefacenti, oltre a numerosi reati in questa operazione. Sono 108 capi di imputazione, non solo per le sostanze ma per la detenzione di decine di armi comuni e anche armi da guerra, perché questo territorio negli anni è stato martoriato da decine di omicidi a stampo mafioso mafia e dal 2018 ad oggi siamo intervenuti con azioni di disturbo per impedire altri omicidi e che fosse versato altro sangue. E’ stato fatto sul piano probatorio un grandissimo lavoro dalla squadra Mobile di Crotone insieme a quella di Catanzaro, lavori coordinati dallo Sco di Roma».
Poi, parlando del territorio crotonese, ha aggiunto: «Ho messo tre sostituti della Dda per il circondario crotonese, ovvero Sirleo, Guarascio e Mandorfino, i quali sono magistrati molto preparati, tra i migliori che ho alla Dda». Poi ha espresso soddisfazione nei confronti del Capo Nazionale della Polizia di Stato, del Comando dei Carabinieri e quello della Guardia di Finanza per aver mandato a Crotone «uomini di primo piano, i risultati ci sono, anche se le famiglie hanno un sistema particolare, se vengono arrestati i padri ci sono i figli, e poi i nipoti». Il procuratore spera che vengano mandati in Calabria altri uomini dello stato per lavorare contro le ndrine, affermando che in questi anni il numero dei commercianti usarati che denuncia è aumentato.