Pasqua – Brilla l’Askos nel museo archeologico, simbolo della vita ultraterrena

Pasqua – Brilla l’Askos nel museo archeologico, simbolo della vita ultraterrena

L’Askos esposto presso il Museo Archeologico Nazionale di Crotone, proviene da uno scavo della Murgie di Strongoli. L’unguentario di bronzo del V secolo a. C. raffigura una sirena e ha un’antica forma vascolare greca usata per versare piccole quantità di liquidi oleosi, utilizzata come unguentario o per riempire le lampade ad olio. Il nome  era originariamente usato per le otri da vino in pelle d’animale. L’uso è diffuso in Grecia e in Italia già in epoca preistorica e perdura fino al periodo classico ed ellenistico.

L’Askos è un ornamento funerario a corredo di tombe. Si pensava infatti che le sirene stazionavano alle porte degli Inferi con il compito di consolare le anime dei defunti con il loro dolce canto e di accompagnarle nell’Ade (funzione «psicopompa»). Nella mitologia e in religione, lo psicopompo è una figura (in genere una divinità) che svolge la funzione di accompagnare le anime dei morti nell’oltretomba. La parola “psicopompo” deriva dal greco ψυχοπομπóς, composta da psyche (anima) e pompós (colui che manda). Si tratta di un’entità neutrale, un messaggero dell’aldilà, una sorta di demone tra il mondo sensibile e il mondo sovrasensibile che non giudica gli uomini ma si limita a traghettarli nel mondo ultraterreno.

Oggi, giorno di Pasqua, si celebra il passaggio di Gesù dalla morte alla Vita.  La vita ultraterrena è tema  già toccato dal Pitagorismo alla cui dottrina si fa risalire l’askos (unguentario) di bronzo   oggi conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Crotone, che oggi rimarrà aperto fino alle 18,00. Domani, pasquetta, ingresso dalle 9,00 fino alle 18,00.