Crotone – Durante i riti della Croce nel Venerdì Santo, celebrati presso la Basilica Cattedrale di Crotone, con l’ostensione del Crocifisso e poi la tradizionale processione dei Quadri della Passione, l’Arcivescovo Angelo Panzetta ha parlato della Santa Pasqua, la quale Resurrezione nasce da una croce fiorita.
A margine della mesta cerimonia, così ci ha detto il presule rispondendo alle nostre domande sull’augurio rivolto ai crotonesi: «Vivete la Pasqua come un momento di speranza – ha dichiarato – perché siamo in un momento delicato. Soprattutto a motivo dello stemperarsi, speriamo, dell’azione del virus, avremo la possibilità di ritornare, pian piano, alla nomralità. Quindi dovremo guardare, forse in faccia e pienamente, le macerie che la pandemia ha prodotto, i guasti in un territorio già fragile. Si potrebbe perdere la fiducia, potremmo “lasciarci cadere le braccia”, ma è un lusso che non possiamo permetterci perché come credenti siamo animati dalla fede, dalla speranza e dall’amore».
Un invito, quello del presule, a «diventare militanti, combattivi, testimoni di speranza pure in mezzo a tante prove e difficoltà che insieme dobbiamo affrontare. Portiamo – continua – i segni di una sofferenza, di povertà e fragilità che noi già avevamo, ma il nostro territorio, proprio perché è abituato a gestire difficoltà grandi ha maturato dentro il suo genoma spirituale e culturale, una grande capacità di darsi una mano e questo potrebbe essere la nostra marcia in più».
L’arcivescovo invita ancora all’unità: «Il Signore Gesù è morto per riunire i figli di Dio che erano dispersi, ha dato la vita per l’unità e penso sia bello a Pasqua riscoprire i motivi per i quali vale la pena di camminare insieme perché se c’è unità forte le diversità diventano ricchezze altrimenti diventano scissioni. Buona Pasqua ai crotonesi».
Danilo Ruberto
La Passione nel Venerdì Santo: la tradizione crotonese della Troccola, i Quadri e la Processione
