Piscina Olimpionica di Crotone: risolto il contratto, genitori e atleti chiedono una riapertura rapida
Dopo la risoluzione del contratto, si punta a una convenzione con la FIN: genitori pronti a vigilare sulle promesse
È stato ufficialmente emesso il provvedimento di risoluzione in danno del contratto di concessione della Piscina Olimpionica di Crotone nei confronti dell’ATI Blu Dea. Una decisione arrivata dopo mesi di criticità gestionali e che ha portato alla chiusura dell’impianto, lasciando centinaia di giovani senza il loro spazio di allenamento.
Nella giornata di ieri si è tenuto un incontro richiesto e promosso dai genitori degli atleti che, negli ultimi anni, hanno frequentato la struttura per attività di nuoto, pallanuoto e sport acquatici. Un confronto molto partecipato, nato dalla volontà di aprire un dialogo costruttivo con l’Amministrazione comunale e di riportare al centro dell’attenzione i ragazzi, oggi privati del loro ambiente naturale: l’acqua.
Per molti di loro — è stato ricordato — l’allenamento non era soltanto un appuntamento sportivo quotidiano, ma rappresentava benessere, disciplina, crescita personale, inclusione e continuità. Con la chiusura dell’impianto, tutto questo si è improvvisamente interrotto.
All’incontro erano presenti il Sindaco, il Vicesindaco, il Dirigente comunale e l’Assessore allo Sport, che hanno illustrato la soluzione attualmente allo studio per la riapertura della piscina. In particolare, il Comune sta valutando la possibilità di stipulare una convenzione con la Federazione Italiana Nuoto (FIN), con l’obiettivo di trasformare la struttura in un vero e proprio Centro Federale.
La FIN, che sta esaminando la fattibilità dell’operazione, dovrebbe comunicare entro domani una risposta ufficiale. È stato inoltre chiarito che la Federazione, non disponendo di personale proprio, darebbe priorità agli attuali lavoratori dell’impianto, purché qualificati secondo gli standard richiesti.
Nel caso di esito positivo, la riapertura potrebbe avvenire entro gennaio 2026, anche se l’Amministrazione ha sottolineato che, in una fase tanto delicata, non è possibile indicare tempi certi. Le società sportive potranno, invece, acquistare spazi acqua tramite apposito convenzionamento.
In attesa della decisione della FIN, il Comune provvederà alla nomina di un servizio di guardiania per garantire la sicurezza dell’impianto.
Se la trattativa non dovesse andare a buon fine, l’Ente procederà con una gara pubblica, strada che tuttavia comporterebbe tempistiche più lunghe. Per evitare un ulteriore periodo di inattività, i genitori hanno chiesto una gestione provvisoria: la proposta è stata presa in carico e sarà oggetto di valutazione da parte dell’Amministrazione.
Durante il confronto è stato inoltre chiarito che, nonostante i tentativi di mediazione, non è stato possibile trovare un accordo con le due società uscenti, motivo per cui si è giunti alla revoca della concessione e alla riconsegna delle chiavi.
I genitori presenti hanno ribadito con decisione l’urgenza di restituire quanto prima la piscina alla città e, soprattutto, ai ragazzi, che rappresentano la parte più motivata e meritevole di questa comunità sportiva. Hanno ricordato come quella struttura fosse, per molti, non solo un luogo di allenamento, ma un presidio di socialità, inclusione e crescita.
L’auspicio condiviso è che l’incontro possa essere un punto di svolta concreto verso una riapertura stabile, organizzata e orientata al bene comune.
Una frase, ripetuta all’unisono dai genitori: «Noi genitori vigileremo affinché quanto dichiarato venga mantenuto».
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