Preferenza di genere, Romano: «E’ un atto necessario»

Riceviamo e pubblichiamo – “Alle soglie del 2020 chi teme la legge regionale sulla doppia preferenza di genere? E perché? A chi giova lo status quo? Il cambiamento passa da uomini e donne insieme. La doppia preferenza di genere, adottata, quasi dieci anni or sono, dal legislatore campano per la consultazione regionale del 2010, va nella direzione della parità: un invito ad esprimere un doppio voto, per due sessi differenti. 

Questo tipo di misura ha l’indubbio pregio di voler ‘abituare’ l’elettore a votare sia per uomini, sia per donne, concorrendo così a realizzare quel clima culturale favorevole all’idea che il rinnovamento di cui hanno bisogno le Istituzioni passa anzitutto per una più equa rappresentanza dei generi.

È giunto il momento di uscire alla scoperto, si deve avere il coraggio e la forza di schierarsi chiaramente, a favore della proposta di legge regionale sulla doppia preferenza di genere. E’ un atto necessario e doveroso nel segno del progresso civile e sociale.

È quanto ha dichiarato l’assessore alle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità del Comune di Crotone Alessia Romano. “Bene ha fatto – ha proseguito  – la consigliera regionale Flora Sculco, proponente della norma oggetto di inspiegabili rinvii, a sollecitare per l’ennesima volta l’approdo in aula della legge sulla doppia preferenza. Si tratta, ormai è chiaro, di un piano studiato e messo in opera per garantire lo status quo, un atteggiamento maschilista volto a tenere fuori dal consiglio regionale le donne, basti pensare alla composizione dell’attuale consiglio che annovera tra i sui eletti solo 2 donne su un totale di 30. Per questo motivo, donne e uomini, senza distinzione di colore politico dobbiamo far sentire la nostra voce e sostenere anche noi l’azione portata avanti, per troppo tempo in solitudine, dalla consigliera Sculco, che ha avuto, il merito, la sensibilità e la determinazione per affermare un diritto delle donne che in troppi vogliono far apparire un privilegio!

La legge regionale sulla doppia preferenza attende ormai dal lontano 2015, tenuta lontano dalla discussione e quindi dall’approvazione in Consiglio Regionale. “Un’attesa – spiega l’assessore  – non più giustificabile e che ha il sapore di un piatto preparato con cura da navigati politici che probabilmente temono di perdere la propria postazione, temono il confronto e soprattutto temono la forza propulsiva e innovatrice delle donne in politica.

Il rinnovamento e la rigenerazione della classe politica può attuarsi solo con un impegno vero e concreto, attraverso una legge che non è una scorciatoia, ma l’occasione per consentire l’accesso e la partecipazione delle donne alla politica e quindi al governo della Regione“.

Le amministrazioni comunali sono la chiara dimostrazione che la legge sulla doppia preferenza è la strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo di coinvolgere e consentire alle donne di concorrere alla crescita politica e quindi amministrativa dei territori.

La battaglia, sia chiaro, non è per favorire una categoria piuttosto che un’altra, non si tratta di un favore o di una concessione, ma di uno strumento che oggi si dimostra indispensabile per contrastare l’istinto all’autoconservazione di una certa classe politica e di governo. Lottiamo e lavoriamo – conclude Alessia Romano – per rivendicare il nostro diritto ad essere parte attiva della politica, reclamiamo il nostro diritto ed essere protagoniste e non spettatrici!




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