Ricordato don Pino Covelli e la sua passione “per un cristianesimo incarnato e non individualista”

Crotone – Il 26 dicembre del 2020 la notizia della scomparsa di Don Pino Covelli, decano dei sacerdoti crotonesi, suscitò molta tristezza in città. Non c’è persona, infatti, che non ricordi la sua persona, le sue omelie, i motti di spirito, e l’amore verso la storia di questa nostra Crotone.

Nel primo anniversario della sua dipartita, presso la sua dimora che ha guidato per diversi anni, la Chiesa dell’Immacolata che ha guidato e retto per diversi anni, è stata celebrata questa mattina una mesta cerimonia dall’Arcivescovo di Crotone-Santa Severina Angelo Panzetta, insieme al rettore dell’Immacolata Don Serafino Parisi, don Massimo Riganello, don Ezio Limina, e il diacono Salvatore Barresi, in suffragio della sua anima.

In una chiesa gremita, nel giorno della Sacra Famiglia, sono state diverse le persone accorse, tra cui i figli spirituali di don Pino Covelli, per ricordare quanto seminato, sopratutto nella scrittura della storia della città di Crotone e in particolare della rettoria dell’Immacolata che ha tanto amato. “Ricordarlo in questa messa, anche alla luce del mistero dell’Incarnazione, significa apprezzare un’amore particolare che don Pino ha avuto per la storia – ha detto il presule nella sua omelia – sono tante le sue pubblicazioni, le ricerche storiche che dimostrano come don Pino aveva vivida consapevolezza che la cultura è da evangelizzare, ed uno dei modi per evangelizzare la cultura è far conoscere la storia della tradizione cristiana delle nostre comunità, dove è scritta un filo d’oro,ovvero una  storia di salvezza attraverso la quale la fede è giunta pure a noi”.

Poi, ai piedi dell’altare, il grande presepe che don Pino ha voluto, negli anni, mostrare nella sua bellezza, con un bambino Gesù “che sembra vivo“, come amava dire in vita: “Questo è segno del suo grande amore per il mistero dell’Incarnazione – ha continuato l’Arcivescovo – ricordiamo come avesse a cuore il presepe, dove si fermava a pregare davanti al Dio che si è fatto bambino. Dunque vogliamo ricordare oggi la sua passione per un cristianesimo incarnato, e quindi è questa la sua eredità spirituale, e il monito è non vivere un cristianesimo individualista, ma che entri dentro la storia, facendo diventare le persone più umane”.

Al termine della Messa, don Serafino Parisi ha ricordato che domani, 27 dicembre, il presule celebrerà i due anni di consacrazione episcopale, con l’augurio che possa riprendere al più presto il suo cammino itinerante presso le parrocchie dell’arcidiocesi, con lo stop segnato dall’evento pandemico ancora in corso, arcidiocesi  in cui è venuto due anni or sono come vescovo dono per la nostra comunità. Poi, presso la Fondazione Santa Cretelli, è stato presentato il il libro “L’Immacolata – Chiesa e Confraternita nella Crotone del Settecento“, scritto da don Pino quindici anni fa, ristampato oggi dagli imprenditori Antonio Arcuri, Michele Affidato, Giuseppe Squillacioti e Antonio Argentieri Piuma attraverso le loro aziende. Un momento in cui, le persone che sono accorse, hanno ricordato la sua figura. “Credo che abbia lasciato delle pagine importanti – ha ricordato Antonio Arcuri  – ci sono tante cose che se non avesse lasciato traccia nel suo libro non ci sarebbe stata memoria storica”.

Danilo Ruberto




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