Sei militari rinviati a giudizio per il naufragio di Cutro. Il ministro Piantedosi: “Non colpevoli, lavorano per salvare vite”

La Procura contesta il mancato coordinamento tra le forze in mare. Il processo inizierà a gennaio a Crotone

A cura di Redazione
23 luglio 2025 09:40
Sei militari rinviati a giudizio per il naufragio di Cutro. Il ministro Piantedosi: “Non colpevoli, lavorano per salvare vite” -
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Crotone - Andranno a processo i sei militari coinvolti nell’inchiesta sul naufragio di un caicco avvenuto nella notte del 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro, in Calabria, in cui persero la vita 94 migranti, tra cui 35 minori. La Procura di Crotone ha disposto il rinvio a giudizio per quattro operatori della Guardia di Finanza e due della Guardia Costiera, accusati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e gravi negligenze operative.

Secondo l’accusa, alla base della tragedia ci sarebbe stato un mancato coordinamento tra Guardia di Finanza e Guardia Costiera, che avrebbe impedito l’attivazione tempestiva del SAR, il piano per la ricerca e il salvataggio in mare.

L’inizio del processo, che si terrà dinanzi al Tribunale di Crotone, è stato fissato per il 14 gennaio.

A commentare la vicenda è stato anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “Sono certo che i quattro operatori della Guardia di Finanza e i due delle Capitanerie di porto rinviati a giudizio per la tragedia di Cutro dimostreranno la propria completa estraneità rispetto alle accuse che vengono loro rivolte. La responsabilità per le disgrazie causate dalla spietatezza dei trafficanti di esseri umani non può essere in alcun modo estesa a chi ha sempre lavorato quotidianamente per assicurare la salvaguardia della vita delle persone in mare e l’affermazione della legalità in scenari complicati. Saremo vicini a loro in ogni modo per sostenerli in questa battaglia di giustizia e di civiltà”.

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