Una vicenda che ha lasciato col fiato sospeso migliaia di tifosi in estate e che ha visto anche la richiesta di chiarimenti da parte degli organi di stampa. L’Ezio Scida, casa del Crotone Calcio e di tutti i tifosi rossoblu ha vissuto momenti d’incertezza a seguito della richiesta formulata dal Mibac di una immediato smantellamento delle strutture modulari utilizzate da due stagioni nell’area soggetta a vincoli di carattere storico e archeologico.

Una situazione sfociata in ricorsi presso le aule di tribunale, con due vittorie registrate da parte dell’amministrazione comunale e della società Crotone Calcio, prima con sentenza emessa dal Tar Calabria e nei giorni scorsi con sentenza favorevole emessa dal Consiglio di Stato. L’Ezio Scida non sarà toccato. Almeno per ora, o per lo meno finchè non ci saranno chiari progetti legati a interventi di valorizzazione dei reperti sepolti nell’area da parte dello stesso Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Sempre negli ultimi mesi, diverse sono state le proposte presentate sul tavolo da parte di amministrazione comunale e società sportiva: da un nuovo impianto da costruire fuori città al mantenimento dell’attuale struttura a capienza ridotta, passando per una via di mezzo che possa far convivere la presenza dell’attuale Ezio Scida con la riscoperta e valorizzazione dei tesori sepolti.

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