Piatti, tendaggi, elettrodomestici, le novità dell’anno, le spugne che puliscono l’impensabile, scarpe, borse, magliette, pantaloni, articoli sportivi e panini. È la Fiera della Madonna, che apre ogni anno i battenti ufficialmente il secondo giovedì del mese, prima della grande processione notturna tra il sabato e la domenica. Si risparmia qualcosa già a metà aprile e i primi di maggio per comprare alla fiera tanto attesa. Sono tanti i commercianti che, ogni anno, ritornano nella nostra Crotone. Baresi, leccesi, catanesi, reggini, messinesi e da ogni parte d’Italia. Già da martedì via Regina Margherita si colora con i loro camion bianchi, trovando sistemazione sul punto a loro destinato.
E già da mercoledì sera aprono i loro banchi, disponendo la prima merce da vendere. Ricordate i piatti che, sbattuti, non si rompevano mai? E quante volte le nostre nonne si fermavano ai tendaggi, accarezzando con le mani i tessuti esposti? Camminando con i propri amici e familiari, non manca mai durante la Fiera l’appuntamento con il panino, caramelle e i mostaccioli. E, anche, l’attesa per poter prendere un pezzo di pizza napoletana degli storici commercianti che vengono ogni anno alla fiera. Le origini della fiera affondano le proprie radici nell’antichità. Già secoli or sono diversi documenti storici parlano di fiera nella città di Crotone, dislocata in più parti della città. Di recente, in molti ricorderanno che la fiera mariana era situata negli anni ’60 e ’70 presso via Tellini, via Reggio e via Poggio Reale. Mentre proprio negli anni ’80 venne spostata su due tratti: via Regina Margherita, inaugurando la tradizionale fiera vicino il porto di Crotone, ai piedi del castello. Mentre proprio negli anni 2000, vimini, libri e lampadari furono sistemati nel piazzale antistante lo Stadio Comunale Ezio Scida: dai lavori di ampliamento dell’impianto sportivo, per la promozione del Crotone in Serie A, quella parte di fiera non fu più collocata lì, mantenendo poco vicino le giostre, altro evento esterno tanto atteso.
Danilo Ruberto