Tredici anni dall’omicidio di Lea Garofalo, la donna che ha denunciato la ndrangheta

Tredici anni dall’omicidio di Lea Garofalo, la donna che ha denunciato la ndrangheta

Sono passati tredici anni dal femminicidio, da quel giorno in cui la ‘ndrangheta l’ha uccisa. Tredici anni da quando il suo no all’omertà le è costato la vita. Il 24 novembre del 2009 Lea Garofalo, collaboratrice di giustizia è stata assassinata a Milano dove viveva con la figlia Denise e dove voleva ricominciare, o almeno ci provava.

Lea Garofalo è nata in Calabria, a Petilia Policastro il 24 aprile 1974, è morta il 24 novembre 2009 a Milano. Uccisa, strangolata e poi bruciata dal clan ‘ndranghetista capeggiato da Carlo Cosco,  suo compagno e padre di sua figlia Denise,  dall’omertà e dalla solitudine. La morte di Lea non ha sorpreso nessuno, tutti sapevano che sarebbe accaduto, tutti sapevano anni prima della sua morte che Lea era stata condannata. La morte di Lea a distanza di anni è diventata un grido e un inno alla giustizia, ma doveva essere la sua vita a gridare, non la sua morte.

 La drammatica vicenda di Lea Garofalo  ci impone una riflessione sull’impegno che lo Stato deve garantire a tutela di chi sceglie la legalità. L’Associazione Antimafie e Antiusura Dioghenes APS ha deciso di istituire, con il contributo della testata giornalistica WordNews.it, il primo PREMIO NAZIONALE Lea Garofalo con cui si intende valorizzare, attraverso le competenze delle scuole italiane, i temi legati all’educazione alla legalità, alla inclusione sociale e culturale.

Oggi giovedì 24 novembre alle ore 9.00  vi sarà l’assegnazione dei premi agli studenti vincitori del Concorso presso la Biblioteca Comunale di Petilia Policastro. I premi speciali sono realizzati dal maestro orafo Michele Affidato mentre la parte musicale è affidata agli studenti dell’Istituto Marconi di Petilia e di Pagliarelle, e dell’Istituto Alighieri di Foresta.

Sabato sul nostro giornale CrotoneOk, disponibile presso i punti selezionati e nella versione PDF leggibile on line, l’intervista alla sorella di Lea Garofalo, Marisa: «Agli studenti dico di prendere esempio da mia sorella, denunciate».

Nel libro di De Chiara la storia di Lea Garofalo, “la fimmina” che sfidò la ‘ndrangheta

 

 




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