Valigie a fine agosto e una Calabria che si spopola, lo sfogo di un giovane giornalista: "La mia terra l'amo sempre"
La Calabria rivive d’estate con i tanti suoi figli che qui vi fanno ritorno dalle città dove, dopo il diploma, hanno deciso di studiare e poi lavorare, mettendo su famiglia. Tante persone riviste a l...

La Calabria rivive d’estate con i tanti suoi figli che qui vi fanno ritorno dalle città dove, dopo il diploma, hanno deciso di studiare e poi lavorare, mettendo su famiglia. Tante persone riviste a luglio ed agosto, mentre nei nostri inverni rimaniamo sempre gli stessi, e in pochi.
Questa è una lettera che ha scritto il giovanissimo giornalista catanzarese Matteo Brancati, che vi proponiamo qui:
É arrivato quel momento di lasciare la Calabria, i posti del cuore, delle vacanze estive.
La valigia é sul letto.
É pronta per accogliere maglioni e pantaloni invernali.
Mamma é già in difficoltà, ma cerca di mascherare il dispiacere.
“Questa camicia la porti con te”?
“Ma non sarebbe meglio metterci dentro anche delle sciarpe?”.
“Dai, settimana prossima ti faccio un pacco con altri indumenti pesanti”.
Tutti gli anni é cosi.
Tutti gli anni l’ultima domenica di agosto é inquietudine, malumore, tristezza.
I ricordi dell’estate sono ancora vivi.
Il tuffo dallo scoglio di Pietragrande, la gita in Sila, le passeggiate a Soverato, Lido.
Patate e peperoni, il morzello, il pesce fresco, le melanzane ripiene, i mostaccioli.
Il concerto di Jovanotti, Mannarino, dello sconosciuto gruppo calabrese.
Le feste, le risate con gli amici, le gite in barca e la pioggia battente nel bel mezzo del pomeriggio.
Finisco di piegare le ultime camicie e mi imbatto in una foto scattata con una vecchia Polaroid. Siamo io e gli amici di un tempo sul pedalò a Copanello. Avevamo appena terminato le scuole superiori. Eravamo spensierati, sorridenti. Ed era magnifico. Eccome se lo era.
Varco la porta di casa.
Saluto la mia vicina, un’anziana signora che mi ha visto crescere.
L’auto che dovrà portarmi alla stazione mi attende.
Saluto la mia famiglia.
Mamma raccomanda di chiamarla o inviare un messaggio quando arrivo.
L’abbraccio con malinconia.
La Calabria lo so, mi mancherà.
Perché é la mia Terra.
Perché la amo.
Sempre.