Viaggio nella musica del passato - Da Crotone a Sanremo, Valeria Nicoletta racconta il successo

Con il gruppo Paideia ha portato sul palco dell’Ariston il dialetto calabrese, ha rivoluzionato, insieme alle sue compagne di avventura, la musica di allora presentando quel new folk che, negli anni d...

A cura di Redazione
24 giugno 2024 15:00
Viaggio nella musica del passato - Da Crotone a Sanremo, Valeria Nicoletta racconta il successo -
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Con il gruppo Paideia ha portato sul palco dell’Ariston il dialetto calabrese, ha rivoluzionato, insieme alle sue compagne di avventura, la musica di allora presentando quel new folk che, negli anni del boom della musica leggera, rappresentò una vera novità. Lei è Valeria Nicoletta, crotonese doc che ha assaporato il vero successo. Una carriera ricca la sua, condivisa con la sua amata sorella Tina, scomparsa poco tempo fa. Due artiste a tutto tondo, voci meravigliose e talento da vendere. Il primo ad accorgersi delle loro qualità fu papà Antonio: «Ogni volta che si organizzavano manifestazioni a Crotone – racconta Valeria – ci preparava e partecipavamo. Anche lui era un artista, era stato addirittura scelto dalla Rai come cantante, ma poi ha deciso di rimanere in Calabria dove ha iniziato a fare l’orefice.

Questa sua passione l’ha trasmessa anche a noi, a me e alle mie sorelle, anche alla più piccola, Silvana. Abbiamo studiato musica con il professore Campagna e ancora bambine, alle scuole elementari, abbiamo fatto parte del coro da lui istituito, insieme a noi c’erano Sergio Cammariere, Raffaele Zumpano, Francesco Sestito». Iniziano così i primi passi verso il successo. Papà Antonio forma il gruppo musicale di Pino De Fazio e la sua Equipe, Valeria canta, si diverte, conosce diversi artisti. La band fa da spalla all’ Equipe 84, a Gianni Nazzaro, Claudio Villa, Mario Merola. «La musica da piazza – ricorda – è stato entusiasmante. Poi in Calabria, più delle altre regioni d’Italia, ci tengono tanto». E ancora la collaborazione con Pino Cardamone, Pasquale Gerace, Anna Cinzia Agostino. Iniziano le serate e arrivano le prime soddisfazioni: «Ricordo il festival della Canzone di Castrocaro Terme, ero tra le finaliste e lì ho capito che cantare era quello che volevo fare». Valeria studia chitarra e solfeggio, si iscrive anche al Conservatorio ma poi arriva la svolta: Pippo Caruso la vuole nel suo coro, a Roma. Lavora sempre come corista in RAI, Rete 4, Canale5, TMC, e non si ferma, Valeria continua a studiare e a mettersi in gioco. Nella capitale ritrova artisti crotonesi con i quali collabora come Lino Patruno con il quale realizza un lavoro teatrale. Partecipa per due volte al Premio della Canzone d’Autore di Recanati vincendoli ambedue: la prima volta nel 1992 con il brano “Ara funtana” e la seconda nel 1994 con il brano “Burrascata” entrambi in dialetto calabrese.

Nel 1994 esce il suo album “Venti propizi” (IT-BMG). Con la sorella Tina (cantautrice anche ella vincitrice 5°ed Recanati con “Madama Dorè”) e Giuliana De Donno (arpista), fonda il gruppo musicale Paideja che dal greco significa educazione dello spirito attraverso l’arte e nel quale esprimono in chiave moderna, antichi e arcaici sapori del Mediterraneo. «Lo stile che abbiamo percorso – spiega Valeria – è un folk moderno in dialetto calabrese, alcune canzoni erano anche in crotonese. Tutto però è partito dal dialetto di Crucoli. Abbiamo musicato alcune poesie di Emanuele Di Bartolo che è il più grande poeta in vernacolo calabrese. Partecipa col gruppo a Sanremo Giovani 93 col brano: “L’anima” arrivando secondo dopo il brano di Giorgia, accedendo di conseguenza al Festival di San Remo 94 col brano “Propiziu Ventu” scritta da Tina Nicoletta «una donna geniale – dice la sorella – che per scrivere le sue canzoni prendeva spunto dalla vita». Un’esperienza, quella sanremese, che ha dato una svolta anche alla musica italiana: «Ricordo che i discografici non credevano tanto nel nostro genere, soprattutto visto che cantavamo in dialetto, ci credeva tanto invece il direttore artistico Mario Borzellino. Abbiamo inciso un disco e abbiamo ricevuto un premio molto importante il Premio dei due Mari a Catanzaro, proprio per aver portato al festival, per la prima volta, una canzone in calabrese». C’è spazio anche per il teatro nella carriera di valeria che oggi Valeria è una maestra, continua a cantare, a progettare e ad esibirsi. Nel cuore porta sempre Crotone e ai giovani dice: «Non arrendetevi mai, anche quando sembra che non accada nulla, insistete perché prima o poi il successo potrebbe arrivare, in ogni ambito».
V. R.

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