Viaggio nella musica del passato - Mimmo Arena: dalle prove sul castello alla sala di registrazione

Ha prestato la sua voce ai gruppi più importanti e interessanti che negli anni ‘70 hanno animato l’ambiente musicale crotonese. Volto conosciuto, passione da vendere e un carico di talento e simpatia,...

A cura di Redazione
21 giugno 2024 07:30
Viaggio nella musica del passato - Mimmo Arena: dalle prove sul castello alla sala di registrazione - Eyes
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Ha prestato la sua voce ai gruppi più importanti e interessanti che negli anni ‘70 hanno animato l’ambiente musicale crotonese. Volto conosciuto, passione da vendere e un carico di talento e simpatia, Mimmo Arena è stato uno dei cantanti più ricercati e ancora oggi è impegnato per la promozione dell’arte e dello spettacolo nella sua Crotone.

La sua passione per la musica inizia da piccolissimo, il papà suonava la chitarra e la sua mamma cantava. Mimmo spiava anche i suoi fratelli mentre provavano con il gruppo “Pop 90”, e così col microfono in mano inizia a cantare.

La sua prima vera esperienza musicale arriva grazie a monsignor Luigi Cantafora, all’epoca solo don Gino. Proprio grazie al parrocco nascono gli Emmaus: «Siamo stati i primi a Crotone a suonare in chiesa la messa beat – racconta Mimmo -. Cinquant’anni fa portavamo nelle parrocchie batteria, organo e chitarra elettrica… non so i fedeli dell’epoca cosa pensavano di noi». Don Gino ha fornito ai giovani musicisti sale e strumentazione e da lì, per Mimmo, per Roberto Sorace, Leonardo Rocca e Pino Trocino inizia una splendida avventura.

«Ricordo – racconta ancora Arena – che ogni anno, a gennaio, iniziava una sorta di campagna acquisti: si passava da un gruppo all’altro e così sono nati I Ragazzi di Strada, un gruppo che ha voluto il compianto Peppino Mungari, un vero talent scout, che era anche un componente di un gruppo storico “i Pitagorici”. Peppino cercavaproprio “tra i ragazzi di strada” giovani con talento. Abbiamo così iniziato a suonare».

Dopo questa parentesi, nasce il gruppo Le Pietre nere con il maestro Cemplis e la sua tromba: «Ci riunivamo alla Torre Comandante del castello, lì facevamo le prove, un posto fantastico, non avevamo bisogno di grandi impianti perché lo spazio fungeva anche da cassa armonica. Suonavamo tre volte alla settimana la villaggio Valtur. All’epoca non c’erano i dj e le band erano la scelta migliore per animare le serate dei vacanzieri».

Poi arriva il successo con gli Eyes: «Il gruppo è nato come trio: Enzo Migliarese, Santino Crugliano e Giulio Perziano con i suoi capelli lunghissimi! Poi si è ampliato, mi sono aggiunto io e ancora Piero Prestinice, Raffaele Zumpano, Franco Migliarese». Come abbiamo già raccontato, Eyes è stato l’unico gruppo dell’epoca a incidere un disco: «Abbiamo cantato anche in inglese con testi proiettati nel futuro. All’epoca si ascoltava molto la musica leggera, le canzonette, noi siamo arrivati con i distorsori e la musica rockettara che in quegli anni era davvero qualcosa di rivoluzionario soprattutto a Crotone».

Gli Eyes vengono travolti dal successo e Mimmo ricorda l’esperienza nella sala di registrazione: «Per risparmiare siamo partiti con un pulmino di notte, faceva davvero freddo, e siamo arrivati in studio tutti raffreddati, abbiamo dovuto incidere il pezzo parola per parola! Sempre per risparmiare abbiamo realizzato la copertina dell’album “faidate” con le buste bianche per lettere che abbiamo stampato con il titolo del brano e il nome della band». Il racconto di Mimmo sembra non finire mai, tante le cose da ricordare, e soprattutto tante le emozioni provate in tempi decisamente diversi da oggi: «Suonavamo in spiaggia e ci bastava una chitarra, non c’era competizione tra di noi, c’era solo voglia di divertirsi e condividere. Le soddisfazioni erano tante, vedere la gente attenta ci riempiva di orgoglio. Da allora è cambiato il modo di pensare e di porsi. Per noi cantare e suonare era una cosa naturale, qualcosa di innato, oggi invece è qualcosa di “studiato” di “preparato”. Ai ragazzi, e ai genitori, dico di stare con i piedi per terra».

La lunga chiaccherata con Mimmo si conclude con il ricordo di Gino Colicchio: «Gino è stato un grande artista che riusciva a coinvolgere tutti i musicisti del territorio. Il suo disco “Stefania” è stato un successo, è stato nelle classifiche delle hit per diverse settimane».

Veronica Romano

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