(VIDEO) In preghiera con mamma Natuzza ai piedi della Madonna di Capo Colonna

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I trentaquattro Cenacoli della Diocesi in Duomo

Quando ci si reca a Paravati, presso il Santuario Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, e c’è vento, il manto azzurro della Madonna si gonfia come unavela, o come se salutasse i tanti fedeli accorsi. Un luogo di preghiera, dove ha vissuto una mistica, una donna semplice, una figlia, una mamma, una nonna. I Cenacoli di Preghiera di Natuzza sono sorti in tutta la Calabria, così come sono cresciuti nell’Arcidiocesi di Crotone, come “quale manto gonfiato dal vento”.

Mercoledì sera, presso la Basilica Cattedrale di Crotone, i tanti devoti dei trentaquattro cenacoli della Diocesi hanno partecipato alla messa in onore della Madonna di Capo Colonna presieduta da padre Michele Cordiano, rettore e direttore dei cenacoli Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime di Paravati, concelebrata da don Antonio Rodio, delegato arcivescovile dei cenacoli di Mamma Natuzza. «I Cenacoli nella nostra Diocesi stanno crescendo – sono le sue parole – quello che interessa è la preghiera indirizzata a Dio».

Tanti fedeli accorsi in Cattedrale per la messa celebrata da Padre Michele, rettore del Santuario: «I cenacoli non nascono dalla volontà di una persona, ovvero Natuzza, lei è stata semplicemente la mediatrice di un invito della Madonna e di Gesù Cristo», ci ha detto padre Michele Cordiano, il quale ha officiato la Santa Messa vicino il Quadro della Beata Vergine di Capo Colonna: «Questa tela della Protettrice di Crotone credo che abbia una delle espressioni piu belle per come sia stata dipinta, e rappresenta una colonna», ha continuato.

«C’è un punto forte in Lei, un riferimento importante, una persona che ti dà sicurezza, e credo che questa sia l’immagine che mi rimane più impressa guardandola». Sui cenacoli, ha concluso: «Sia Gesuchela Madonna hanno ripetuto di moltiplicarli e di lavorare, riprendendo l’immagine di Gesù del seme, del sale e del lievito, nella semplicità e nel silenzio, e a volte anche nel nascondimento. Sapendo anche perdersi, affinchè gli altri possano ritrovare il gusto della vita cristiana. La prima risposta è accostarsi ad una pagina di Vangelo, credo che l’accostarsi alla parola di Dio possa portare ad un cammino di pace, superando così la solitudine attraverso la preghiera», ha concluso Padre Michele.




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