(Video) #MaiPiùUltimi - Ercole Villirillo: «Crotone mi piace tantissimo!»

Ospite del salottino di CrotoneOk una vera e propria eccellenza del nostro territorio. Il suo nome fa rima con sapore, fa rima con gastronomia, ma soprattutto fa rima con Crotone: Ercole Villirillo. E...

A cura di Redazione
20 agosto 2024 07:30
Condividi

Ospite del salottino di CrotoneOk una vera e propria eccellenza del nostro territorio. Il suo nome fa rima con sapore, fa rima con gastronomia, ma soprattutto fa rima con Crotone: Ercole Villirillo. Ercole ha il grande merito di aver trasformato i prodotti della nostra terra e del nostro mare in piatti unici che portano il nome di Crotone in giro per il mondo.

Si dice che il cibo racconta un territorio.
E tu parli con il pesce fresco dei nostri mari, con i funghi della nostra sila, con i peperoni, le melanzane e i prodotti della nostra terra
Che territorio racconti con i tuoi piatti?

Io racconto il mare, la terra, i prodotti di una volta che però ci sono ancora: i pomodori, le melanzane, i peperoni, il nostro pesce. La mattina io mi alzo presto, vado a trovare i contadini. Tanti anni fa, i miei nonni avevano il ristorante non a chilometro zero ma a “metro zero”, il prodotto direttamente dalla terra al ristorante. E la stessa cosa succede per i prodotti del mare, che vado a prendere dalle barchette e dalle paranze.

Qual è il pesce che ti piace cucinare di più?
Le triglie di scoglio, perchè hanno quei colori, il dentice del porto, co i suoi colori brillanti e poi i pesci di zuppa, nelle nostre acque ci sono scorfani bellissimi.

Ripercorriamo un po’ la tua carriera. Nasci pizzaiolo, poi la prima trattoria, poi il ristorante e infine diventi il grande chef Ercole. Possiamo dire che sei un esempio di chi ha creduto in un sogno e lo ha realizzato con la sola forza delle sue mani.
Che messaggio vuoi dare ai giovani?

La mia storia penso sia il messaggio migliore che io posso dare ai giovani. Partendo da mia nonna che cucinava con passione. Quando faceva gli inviti a casa, arrivavano da tutta Capocolonna perchè la sua era una cucina dai forti sapori. Una cucina particolare perchè quando ci si ciba con i prodotti di una volta, non lo dimentichi mai. Poi mia mamma ha ereditato la passione per la cucina, mentre mio nonno ci faceva lavorare la terra e mia madre si lamentava. Però questa è stata la nostra fortuna. Perchè dalla terra si ricavavano tutti i prodotti, dalla carne alle verdure alla frutta. Io ho cominciato a nutrire questa passione e ho cominciato proprio da pizzaiolo lavorando in tanti ristoranti a Crotone, però poi, guardando mia mamma in cucina, sono rimasto affasciatao dai colori, ho cominciato a giocare tra i fornelli e così è cresciuta la passione. Si lavorava con tutta la famiglia nel ristorante. I prodotti erano i nostri e poi a settembre si facevano le conserve crotonesi: la salsa, i pelati, le melanzane sott’olio, i peperoni. Le bottiglie di salsa che scoppiavano mentre bollivano. Immagini di un tempo. Adesso i tempi sono cambiati, i ragazzi oggi sono molto intelligenti ma fanno meno sacrifici di un tempo. Ercole non è nato chef, ha fatto tanta gavetta e tanti sacrifici per raggiungere questo livello. La gavetta forgia e insegna tante cose.

Nel tuo ristorante hai ospitato tante celebrità, tanti personaggi famosi… Sei diventato un attrattore turistico per la città. Chiunque vuole mangiare da Ercole deve venire a Crotone. Qual è il tuo legame con Crotone?
Crotone a me piace tantissimo. Vedere il mare per me è tutto. Se facessi un lavoro che mi impedirebbe di vedere il mare non lo farei mai. Crotone è questa: una mezzaluna che si affaccia sullo Jonio. Io ne ho girati posti, ma Crotone è spettacolare.

CrotoneOk ha chiesto ai propri lettori cosa fare per far diventare Crotone un punto fermo nel mercato turistico. Secondo te, tu che sei uno dei più efficaci strumenti di marketing di questo territorio ma che porti in giro per il mondo la tua arte culinaria… cosa manca a Crotone per intraprendere un vero sviluppo turistico?
Crotone piace, dovrebbe solo funzionare meglio, soprattutto dal punto di vista dei servizi. Ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa in più. Ci vuole più pulizia, più fiori, più eventi. Crotone si sta finalmente aprendo. Una volta si lavorava soltanto due settimane ora la stagione si è allungata arrivando fino a settembre e ad ottobre.
Dobbiamo fare qualcosa in più perchè crotone è un bel fiore che sboccia ogni mattina. E deve essere curata, con le spiagge pulite, gli addetti che spazzano le strade. Curare la sua immagine per la gente che viene da fuori e che la prima cosa che guarda è la pulizia.

I tuoi piatti sono attrattori turistici che portano con sè la nostra identità anche territoriale oltre che culturale. Come la Carbonara Pitagorica, che non ho capito se è diventata famosa per il gusto o per il nome..
Provavo a fare la papotula, nella padella si è formata una crema e poi ho aggiunto le uova di pesce ed è nata l’idea. Il nome è stato sicuramente importante, però ci sono tante chef che hanno fatto la “carbonara pitagorica” con uova e formaggio, ma solo io ho ricostruito nel piatto l’equilibrio e l’armonia pitagorica, non c’è formaggio o uova, solo pesce fresco e pesce secco.

Nell’ultima edizione di Un Anno di CrotoneOk, durante la quale abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare Jean Marie Del Bo, il vice direttore de Il Sole 24 Ore, abbiano analizzato nel dettaglio la classifica sulla qualità della vita che vede la provincia di Crotone sempre nelle ultime posizioni.
Se ti dico Crotone #MaiPiùUltima tu come mi rispondi?

Crotone non deve essere più ultima. La mia soddisfazione è essere rimasto a Crotone e magari riuscire anche a far rimanere i miei figli in questa città. Una città che dovrebbe avere un’università, perchè non dobbiamo più andare via. Chi resta se vanno tutti via?
Conosco tanti ragazzi crotonesi che hanno fatto carriera fuori, che sono primari o professionisti nelle città del nord. Ma io vorrei vederli a Crotone. Se funziona Crotone c’è tanto lavoro e così i nostri ragazzi non sono costretti a partire. La cosa che mi rende più triste è quando nel ristorante arriva qualcuno che poi mi racconta la sua infanzia a Crotone e si ricordano le belle cose fatte con i papà o con i nonni. E mi rattristo quando penso a quanti ragazzi sono stati costretti a partire.

Qual è il sogno di Ercole Villirillo per Crotone?
Una città in cui non si debba partire più, perchè nessun posto è bello come Crotone.

Antonio Gaetano

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui CrotoneOk