(VIDEO) “Urliamo” contro la violenza di genere: Crotone si colora di arancione al Teatro Scaramuzza
Istituzioni, forze dell’ordine, associazioni e studenti uniti per una mattinata di consapevolezza e testimonianza in vista del 25 novembre
Al Teatro Vincenzo Scaramuzza di Crotone, gremito dagli studenti degli istituti del comprensorio, la mattina si è aperta con la voce elegante e inconfondibile di Ornella Vanoni, recentemente scomparsa. Il brano scelto, “Imparare ad amarsi”, scritto da Pacifico e Bungaro, è risuonato in sala come un richiamo delicato: per amare l’altro, bisogna prima imparare ad amare sé stessi. Un messaggio perfettamente in linea con una giornata dedicata alla lotta contro la violenza di genere.
L’evento “Urliamo”, promosso dal Soroptimist Club di Crotone e dalla UIL Calabria, ha riunito sul palco istituzioni, forze dell’ordine, rappresentanti del mondo sociale e religioso. Presenti l’onorevole Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno; il Prefetto Franca Ferraro; il Questore Renato Panvino; il Procuratore Domenico Guarascio; il direttore della Caritas e vicario episcopale per il clero Don Stefano Cava; il colonnello Raffaele Giovinazzo, comandante provinciale dei Carabinieri; Maria Elena Senese, segretaria regionale UIL; e Maria Lucia Cosentino, presidente Soroptimist Crotone. Tutti uniti per ribadire un rifiuto netto alla violenza e ai soprusi, in un teatro che ha accolto una grande partecipazione di scuole.
Le forze dell’ordine e la magistratura hanno portato la loro testimonianza sul lavoro quotidiano svolto per proteggere le vittime. Ma il messaggio più forte è arrivato dagli studenti, chiamati a essere protagonisti della cultura del rispetto e del cambiamento.
Maria Lucia Cosentino ha aperto gli interventi spiegando il significato del colore che ha dominato la scena: «L’arancione è il colore della campagna internazionale Orange the World delle Nazioni Unite, e il Soroptimist lo sposa da sempre. Da donna a donna dico: non abbiate paura, denunciate. Le istituzioni oggi sono qui e sono sentinelle attive sul territorio».
A seguire, l’onorevole Wanda Ferro ha parlato direttamente alle donne, con parole chiare e dirette: «Bisogna farlo ai primi segnali della violenza. Non si è sole: c’è un numero da chiamare, ci sono le stanze d’ascolto nelle questure e nelle caserme dei Carabinieri, e ci sono molte misure come il reddito di libertà, il microcredito, il reddito di inclusione. Sono strumenti concreti per diventare donne libere e proteggere i propri figli». Ferro ha poi evidenziato come la violenza di genere non sia solo un’emergenza ma una “piaga strutturale” che affonda le radici in tanti anni di silenzio e mancata consapevolezza.
Maria Elena Senese, UIL, ha invece focalizzato l’attenzione sulla violenza economica: «Non c’è solo la violenza fisica. Esiste una violenza economica che nasce dalla dipendenza delle donne, dalle difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. Non abbiamo un welfare capace di aiutare a conciliare vita e lavoro, e questo porta le donne a rinunciare ai propri progetti per prendersi cura dei figli e dei familiari. Serve costruire un welfare che renda le donne autonome, perché la dipendenza economica spesso le porta a subire».
La mattinata è stata scandita da interventi seguiti in sala da Francesco Latella di Radio Studio 97, un confronto vivo moderato da Antonella Marazziti di WeSud, una preparazione consapevole al 25 novembre, quando in tutto il mondo si accenderà un coro ideale contro la violenza sulle donne. Crotone ha iniziato a urlarlo un giorno prima, alzando il tono della coscienza attraverso diverse voci.
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