A Crotone una nuova “Palazzina LAF”? La denuncia di Sinistra Italiana sul caso Konecta
«Condizioni di lavoro difficili e tensioni crescenti nella società di digitalizzazione, chiedendo solidarietà e mobilitazione per difendere i diritti dei lavoratori»

Crotone – "Palazzina LAF" non è soltanto il nome di un edificio: è il simbolo di una delle più gravi storie di mobbing nella storia del lavoro italiano. Una pagina buia scritta nel 1997 a Taranto, dentro l’Ilva, dove l’omonima palazzina divenne una sorta di “limbo” lavorativo per quegli impiegati che si opponevano al declassamento forzato a operai. Oggi, a distanza di quasi trent’anni, quel simbolo sembra tornare a vivere a Crotone, secondo la denuncia pubblica della federazione provinciale di Sinistra Italiana.
Il caso riguarda Konecta, società subentrata dopo la chiusura definitiva della Abramo Customer Care, che si occupava della digitalizzazione delle cartelle cliniche per conto del sistema sanitario. L’azienda, nata anche per assorbire parte degli oltre 700 lavoratori rimasti senza occupazione, si trova oggi in una fase critica, con preoccupanti segnali di tensione interna e presunti episodi di malessere organizzativo.
Ferie forzate”, “giornate di inattività” in cui i dipendenti sarebbero rimasti a lungo senza alcuna mansione concreta da svolgere, e di condizioni ambientali critiche a causa della mancanza di aria condizionata, che con l’arrivo dell’estate renderebbero insostenibile anche la più banale delle attività.
I lavoratori riferiscono anche il sospetto che le cartelle cliniche da processare – cuore dell’attività aziendale – siano in parte già state digitalizzate in passato, sollevando dubbi sull’effettiva utilità e trasparenza delle mansioni svolte. Il tutto, in un clima di crescente incertezza e frustrazione.
Per Sinistra Italiana, quella che si sta vivendo in Konecta è l’ennesima riproposizione di dinamiche lavorative degradanti, con lavoratrici e lavoratori confinati in una condizione di passività forzata, senza prospettive chiare e privati della dignità professionale. Una vera e propria “Palazzina LAF” moderna, denuncia il partito.
«Esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici di Konecta, costretti a rivivere troppo presto un’angoscia che già conoscono», si legge nella nota diffusa dal gruppo politico. «Ci appelliamo ai cittadini di Crotone e provincia affinché trovino il coraggio di iniziare ad abbattere le numerose Palazzine LAF, non solo fisiche ma anche simboliche, che ancora resistono nel nostro tessuto sociale».
La chiusura della nota è un invito alla mobilitazione civica: «Per farlo – scrive Sinistra Italiana – occorre riscoprire l’unità di un popolo, l’essere partecipe della Cosa Pubblica, per non diventare vittime di un disagio profondo, quello legato alla perdita della libertà sul lavoro e nella società».
Un monito che risuona forte in un territorio come quello crotonese, ancora segnato da crisi occupazionali, instabilità produttiva e fragilità economiche. E che riaccende i riflettori su un’azienda, Konecta, chiamata ora a fare chiarezza sul proprio futuro e su quello dei suoi lavoratori.