Al MArTA di Taranto la mostra “Rara Avis” di Antonio Affidato

Le sculture dell’artista calabrese approdano in una delle istituzioni culturali più prestigiose al mondo

A cura di Redazione
10 settembre 2025 09:24
Al MArTA di Taranto la mostra “Rara Avis” di Antonio Affidato -
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Dopo l’esposizione presso la Pinacoteca di Reggio Calabria e nel Museo Archeologico Nazionale di Crotone, la mostra dell’orafo e scultore Antonio Affidato approda in uno dei Musei più importanti al mondo, il MArTA - Museo Archeologico Nazionale di Taranto, con il titolo “Rara Avis - Ritratti in bronzo dalla Magna Grecia al contemporaneo”. La mostra, allestita alle spalle della Sala I, in cui sono esposti i capolavori del gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene, sarà visitabile dal 6 settembre 2025 al 6 gennaio 2026.

È un percorso espositivo che ripercorre le rotte del Mediterraneo, dalla Magna Grecia, ai Messapi e ai Romani, e pone al centro la figura di Eracle, eroe dei tarantini per antonomasia. Tra le opere esposte spiccano: Hera, Medusa, Milone, Gea, Alcmeone, Pitagora, Serse, Faillo e appunto l’eroe di Taranto, Eracle, che si ispira al colosso che Lisippo dedicò un tempo all’acropoli della città. Personaggi e miti di rara qualità, che hanno segnato il corso della storia, dell’arte, della filosofia e dell’umanità.

È dedicata a loro la mostra che il Museo Archeologico Nazionale di Taranto ha voluto, grazie a un progetto scientifico e di ricerca sviluppato con il Prof. Antonio Affidato, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e Reggio Calabria, una ricerca portata avanti con la collaborazione di archeologi, critici, storici e numismatici del periodo, in quel processo artistico dove vede Affidato mescolare le tecniche orafe e quelle scultoree, dando volto a personaggi di cui poco ad oggi è sopraggiunto, se non nulla.

Dopo anni di studio, tra fonti storiche, suggestioni filosofiche e letture antropologiche, l’artista ha scelto il bronzo e le pietre preziose come linguaggi per restituire la forza evocativa di questi personaggi, dando vita a un percorso che non si limita alla rappresentazione artistica, ma che diventa studio sulla tecnica, sulla trasformazione del metallo e la reinterpretazione contemporanea del mito.

A questo si aggiunge che il MArTA è considerato il custode per eccellenza della Magna Grecia, che conserva infatti la più ricca collezione al mondo di reperti legati a questo straordinario periodo, tra cui i celebri “Ori di Taranto”, capolavori di oreficeria che testimoniano l’altissimo livello tecnico e artistico raggiunto dagli artigiani tarantini tra il IV° e il II° secolo a.C.

“Esporre al Museo archeologico nazionale di Taranto - ha affermato l’artista Antonio Affidato - è per me un traguardo di grande valore, perché consente alle mie opere di entrare in un dialogo diretto con i reperti che testimoniano la straordinaria civiltà della Magna Grecia. Scultura e oreficeria diventano strumenti di un processo di ricerca che indaga la materia, i processi, le tecniche e i simboli, trasformandoli in nuove narrazioni”.

La mostra è curata dall’archeologo Francesco Cuteri, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e membro del CdA dell’ICPI (Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale).

“Questa esposizione - ha spiegato il Prof. Cuteri - nasce da un giusto riconoscimento del valore dell’arte e dei segni del passato, ma guarda al presente e al futuro. Da un lato pone attenzione alla storia fra mito, pensiero ed eroismo, dall’altro apre all’attualità delle visioni e al fluire della storia nel Mediterraneo, in una narrazione in cui l’argilla si è fatta bronzo e il metallo si è trasformato in emozioni, sentimenti e vissuto. Sta nello spirito con il quale queste opere sono state concepite, modellate e realizzate. Antonio ha fatto una cosa bellissima, si è interrogato sui valori dell’antico e su quanto di quei valori possono essere ancora oggi attuali”.

Stella Falzone, direttrice del MArTA, ha evocato, nel corso della serata di inaugurazione della mostra, il tema del viaggio tipico dei popoli che abitarono il Mediterraneo per presentare alla stampa il progetto che vede insieme, in un lavoro di ricerca condiviso, il museo tarantino e l’artista Antonio Affidato.

L’arrivo di “Rara Avis” rappresenta l’occasione per riaffermare il ruolo del Museo come luogo in cui la memoria del passato si rinnova attraverso nuovi linguaggi artistici:

“Esistono vari modi di rendere eterna la storia, tramandarne significati e insegnamenti - commenta la Dott.ssa Stella Falzone - Come Museo archeologico nazionale di Taranto cerchiamo sempre nuovi linguaggi, nuove formule, per far sì che quei reperti, gli oggetti che raccontano storie tra mito e realtà, di uomini, donne e civiltà, possano trovare un modo per arrivare ad ogni visitatore e con esso tornare a viaggiare per il mondo. Antonio Affidato coniuga perfettamente la capacità di orafo e di creatore, “demiurgo” si diceva nell’antichità, perché realmente plasma il metallo, ma anche di docente e trasmissione del sapere e dell’esperienza. Far vedere come un giovane talento del Sud, che ha tantissime risorse su tutti i fronti, può raccontare una bella collaborazione tra istituzioni e tra persone”.

Con “Rara Avis - Ritratti in bronzo dalla Magna Grecia al contemporaneo” di Antonio Affidato, il MArTA non accoglie soltanto le opere di uno degli artisti contemporanei più attenti al rapporto tra mito e spiritualità, ma rinnova anche un omaggio alle radici comuni di Puglia e Calabria, terre segnate da storie e mitologie affini, unite dal Mediterraneo come spazio di incontro e contaminazione.

L’approdo a Taranto rappresenta non solo un riconoscimento per l’arte di Antonio Affidato, ma anche un segno di continuità culturale che lega le sponde del Mediterraneo e restituisce centralità a un’eredità che appartiene all’Italia e al mondo intero. In questo viaggio, le opere diventano testimoni di un passato che continua a parlare al presente, celebrando l’universalità del bello e la forza dei simboli che da secoli alimentano la memoria collettiva.

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