Arriva l’olio nuovo, ogni goccia è gusto
C’era da aspettarselo, la raccolta delle olive è iniziata in anticipo. Colpa del gran caldo registrato nei mesi estivi, gli olivocoltori sono stati costretti ad anticipare un po’. Siamo comuqnue nel p...

C’era da aspettarselo, la raccolta delle olive è iniziata in anticipo. Colpa del gran caldo registrato nei mesi estivi, gli olivocoltori sono stati costretti ad anticipare un po’. Siamo comuqnue nel pieno del lavoro che garantirà l’olio nuovo. Secondo quanto riferito dalla Colidretti «la produzione di olio d’oliva dovrebbe attestarsi quest’anno intorno ai 224 milioni di chili, una quantità che fa scendere l’Italia al quinto posto nella classifica dei principali Paesi produttori.
In Calabria, forte regione produttrice, la prolungata assenza di precipitazioni ha accentuato lo stress idrico delle piante, al quale si è aggiunta una caduta precoce delle olive, soprattutto nei frutteti più giovani o meno vigorosi.
Nessun pericolo però perchè i produttori assicurano: la qualità è ottima. E quello che interessa a noi consumatori è proprio la bontà di questo prezioso alimento della nostra dieta, quella mediterranea ovviamente. L’olio non può mancare nelle case di nessun italiano, figuriamoci in quello dei calabresi che lo utilizzano anche solo per condire una fetta di pane da gustare con un pizzico di sale in modo semplice e veloce. Quello legato all’olio, insomma, è un “culto culinario” che si tramanda di generazione in generazione. Oltretutto molti dei nostri piatti tipici e dei prodotti locali, necessitano proprio dell’olio di oliva per essere apprezzati ancor di più in tutto il proprio sapore.
Pensiamo alla sardella, ma anche all’insalata di pomodoro, ai peperoni arrostiti o semplicemente a una bella fettina dic arne. Cosa dire poi di tutte le conserve che vengono preparate per l’inverno? Insomma, l’olio buono, quello nostro, quello davvero a chiloetro zero, è indispensabile nelle nostre cucine, anche inq uelle dei più giovani che stanno sempre più recuperando i ricettari delle nonne. Certo serve una tutela maggiore per fare in modo che il nostro olio venga valorizzato e salvagurdardato. Ecco perchè è nato il Consorzio Olio di Calabria IGP. «Le caratteristiche delle zone di produzione dell’Olio di Calabria IGP – si legge nella descrizione del Consorzio, costituiscono un “patrimonio comune” e diventano parte integrante della società locale.
La coltura dell’ulivo in Calabria si riconduce a tempi remoti, come riporta Plinio Il Vecchio nella sua Naturalis Historia, che conferma il radicamento profondo e indissolubile col territorio circostante ed esalta le specificità che conferiscono all’olivicoltura calabrese innegabili tratti di unicità». Insomma una tradizione che sposa il gusto ma anche le eccellenze delle maestranze locali, gli artigiani dell’olio conoscono e producono, sono custodi della storia, dei segreti, della bellezza di una coltura che resiste ai tempi, alle mutazioni di un mercato in continua evoluzione, resiste anche all’innovazione.
Maria Gaetano