Bonifica SIN Crotone: Legambiente rilancia tavoli permanenti e discarica pubblica

Legambiente spinge per tavoli aperti, discarica pubblica, sviluppo green e sanità più forte per chiudere decenni di attese a Crotone

A cura di Redazione
14 luglio 2025 08:45
Bonifica SIN Crotone: Legambiente rilancia tavoli permanenti e discarica pubblica   -
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Si è svolto lo scorso 8 luglio, all’Auditorium Pertini, l’incontro pubblico del tavolo tecnico permanente dedicato alle procedure di bonifica del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone–Cassano–Cerchiara di Calabria [LEGGI QUI].

All’appuntamento hanno preso parte il Prefetto, il Commissario straordinario alla bonifica, il Sindaco, il Presidente della Provincia, rappresentanti della Regione, tecnici di Eni Rewind e del Ministero dell’Ambiente (MASE), tra cui il dirigente delle bonifiche Santilli, insieme a cittadini, associazioni ambientaliste e sindacati.

L’incontro nasce da una richiesta di Legambiente, che già nei mesi scorsi aveva sollecitato l’apertura di tavoli permanenti aperti non solo agli enti istituzionali ma anche a sindacati, associazioni e imprese locali, con l’obiettivo di garantire condivisione e partecipazione alle scelte su un tema tanto delicato quanto irrisolto.

Tre i nodi principali affrontati. Il primo riguarda la bonifica in senso tecnico: tempi, modalità e gestione dei rifiuti. Legambiente torna a denunciare un paradosso normativo, per cui mentre è vietato conferire in discarica rifiuti del SIN, è consentito far arrivare nel territorio gli stessi rifiuti da altre bonifiche fuori regione. Per superare questo stallo si propone una discarica di servizio interna all’area industriale, dedicata esclusivamente ai rifiuti prodotti dalle attività di bonifica del SIN e sotto gestione pubblica o in partenariato con realtà imprenditoriali crotonesi. Contrarietà netta invece a nuovi impianti privati o all’ampliamento di quelli esistenti.

Il secondo tema tocca investimenti e sviluppo: la bonifica, sostiene Legambiente, non deve ridursi a una semplice partita contabile per Eni, ma trasformarsi in un’occasione reale di rilancio del territorio, puntando su impianti innovativi legati alla transizione ecologica, capaci di creare lavoro stabile.

Infine, il terzo punto: la salute. La situazione sanitaria resta un tema aperto. Serve avviare studi epidemiologici mirati e potenziare una sanità pubblica locale ritenuta ancora troppo debole per fronteggiare le conseguenze di decenni di inquinamento.

Durante l’incontro si è fatto il punto anche sulle attività di scavo in corso, con attenzione alle procedure di sicurezza per cantieri e lavoratori. Nonostante il clima di confronto positivo, Legambiente sottolinea come la città rischi di dimenticare un’attesa che dura da decenni: la bonifica, ancora oggi, si scontra con ritardi, ricorsi e trasporti parziali di rifiuti su gomma o per mare.

Allo Stato e alla politica si chiede ora di fare la propria parte: aprire la questione della bonifica dell’ex Montedison, fissare una calendarizzazione concreta degli interventi, usare in modo efficace le risorse del risarcimento ambientale e avviare una mediazione con ENI per decidere come restituire alla collettività i luoghi finalmente risanati.

Resta forte l’appello: trasformare la bonifica in una vera occasione di rinascita per un territorio che non può più aspettare.

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