Calcio | #MessinaCrotone - Mister Longo: «La squadra è forte e può essere ancora più forte»
- Il tecnico rossoblù Emilio Longo ha incontrato i giornalisti questa mattina, presso la sala stampa...

#MessinaCrotone – Il tecnico rossoblù Emilio Longo ha incontrato i giornalisti questa mattina, presso la sala stampa dello Scida, in vista della gara in casa del Messina in programma lunedì alle ore 20.30: «Sicuramente troveremo una squadra con uno spirito di rivalsa diverso dopo i tanti movimenti di mercato e il dirigente Roma che ritorna dopo il buon lavoro fatto negli anni precedenti. Per questa gara, ancor più delle scorse, dobbiamo pensare a noi stessi per fare bene e dobbiamo fare una grande partita sotto l’aspetto dell’atteggiamento, perseverando nella capacità di essere identitari».
Come sta il Crotone?
«La squadra sta bene. All’interno della settimana abbiamo provato ad alzare il livello competitivo interno. Il lavoro che sta facendo la direzione generale insieme a quella sportiva è quello di mettermi nella possibilità di avere i giusti ricambi anche tra gli under. Una squadra un po’ più razionale con più facilità nei cambi. Dobbiamo avere quella sana ossessione di provare a fare meglio di quanto stiamo facendo. Non dobbiamo accontentarci senza diventare ansiogeni. Dobbiamo provare a dare sempre il meglio. Lo standard trovato ad ora è migliorabile. Lo stato di forma, dal punto di vista fisico, sono tutti convocabili tranne Vinicius. Devo fare a meno solo dello squalificato Cargnelutti».
La curiosità di molti tifosi è proprio su Vinicius. A che punto è?
«E’ anche la mia curiosità. Dobbiamo attendere ancora un po’ di tempo. Sta lavorando a parte, sulla corsa. Non abbiamo avuto la possibilità di vederlo a contatto con il pallone. Dobbiamo però forzare da questo punto di vista. Nella prossima settimana dobbiamo capire se questo calciatore è o meno a disposizione realmente. Proveremo a capire quanto la sua fisicità possa mantenere il ritmo e lo stato degli allenamenti».
Nonostante l’assenza di Vinicius, sulla mediana i rossoblù oggi possono contare su più alternative con Barberis…
«Sull’ultilizzo di Barberis c’è una sola discriminante: capire come i carichi delle partite vengano metabolizzati dalla sua struttura fisica. Non c’è altro dubbio. Veniamo da un’operazione al crociato, dobbiamo capire come smaltisce i carichi. Barberis non si sottrae in allenamento, quando provo a sottrargli un po’ di lavoro lui si infastidisce, ma io voglio solo preservarlo e portarlo al meglio. Fino a qualche settimana fa pensavamo di essere limitati in mediana, oggi invece abbiamo quattro titolari, con Stronati che sta crescendo nelle prestazioni, è un sottopunta, un trequartista, la mazzala classica che sa inserirsi. Schirò è un titolare che domenica è stato in panchina e che lunedì ho trovato meglio di come l’avevo lasciato. Oggi abbiamo la possibilità di giocare anche a tre a centrocampo ed essere più imprevedibili».
I nuovi arrivati a che punto sono?
«I nuovi arrivati: Vilardi è già pronto, nelle ultime tre settimane ha avuto un piccolo problema di natura fisica, ma può essere utilizzato. Piras sta riprendendo il contatto con la competizione vera, visto che a Catanzaro era fuori dai 22, ha bisogno di trovare condizione. Cocetta, invece, è stato poco reclamizzato, ma è un prospetto molto molto interessante».
Le sirene di mercato possono destabilizzare l’ambiente?
«Molti nostri ragazzi sono saliti nelle perfomance e hanno attirato le mire di altri club. Ho parlato con alcuni di loro e probabilmente ciò che si aspettano di ottenere nell’immediato possono costruirlo qui a Crotone. Crotone è una possibilità di trovare una categoria diversa. I ragazzi devono crederci e dare il massimo senza distrarsi dalle sirene che arriveranno da più parti. Questo è un percorso che non va interrotto nemmeno dal punto di vista delle motivazioni: chi sta qui a Crotone e sta crescendo deve sapere che il percorso giusto è questo ed è un percorso virtuoso. Insieme ci possiamo togliere tante soddisfazioni».
Questa finestra di mercato le ha dato la possibilità di lavorare con meno giocatori ma con più certezze. Però le sirene ci sono…
«Io ritengo Crotone non una destinazione di passaggio. Non penso che nessuno in questo momento specifico possa pensare di avere una possibilità migliore di Crotone. Una società ottima che fa cose che solo alcune volte sono da Serie C. La trasferta organizzata a Trapani non è una trasferta da Serie C e non è per tutte le squadre di Serie C, forse solo cinque squadre sulle sessanta possono avere una tale capacità roganizzativa. Quindi io dico che chi c’è più che alle sirene deve pensare a meritarsi ciò che ha. Il vero obiettivo per chi sta a Crotone è meritarsi Crotone, dando il meglio per il Crotone. Crotone non è una delle sessanta squadre che sta in Serie C, è fuori dalla categoria, per organizzazione, per la città, per la capacità di lavoro che ti spinge a rendere al meglio. Per esorcizzare le sirene dobbiamo solo goderci ciò che abbiamo. Non ci sono vantaggi per andare ad in altre squadre rispetto a Crotone. Meglio stare a combattere per gli squali, perchè siamo in una squadra top. Non tutti capiscono cosa abbiamo a disposizione. Nella squadra c’è un clima sereno».
Dove può migliorare questo Crotone?
«Dobbiamo migliorare tanto. Lo spirito ossessivo rispetto al miglioramento deve essere il nostro pregio. Mi sento bene sotto la pressione del miglioramento. Una squadra che viene messo sottopressione deve sentirsi orgogliosa, perchè se c’è pressione vuol dire che la squadra è forte e può essere più forte ancora. Sottopressione si mettono i forti e noi dobbiamo sentirci forti e migliorarci. La differenza tra un buon campionato e un campionato straordinario è nella voglia di superare i nostri limiti. Oggi non posso nascondere alla squadra che sta facendo bene. Dopo Monopoli ho richiamato spesso la squadra al dolore della sconfitta di Avellino, bruciava ancora. Il dolore è un’ottima leva motivazionale. Oggi devo usare la leva del piacere che non sempre funziona. Continuando a fare il passo avanti possiamo fare un campionato straordinario».