Carmine Abate Cercatore di Luce come Segantini: "Ai giovani crotonesi dico di leggere"
Sono tante le pubblicazioni di Carmine Abate, lo scrittore crotonese, di Carfizzi, edite da Mondadori. Il cercatore di Luce è la sua ultima opera che narra la storia di un ragazzo e della sua famiglia...

Sono tante le pubblicazioni di Carmine Abate, lo scrittore crotonese, di Carfizzi, edite da Mondadori. Il cercatore di Luce è la sua ultima opera che narra la storia di un ragazzo e della sua famiglia, intrecciata con Giovanni Segantini, il pittore italiano poeta del divisionismo, e la sua luce impressa nelle tele e che illumina.
Il libro è stato presentato venerdì sera presso il Museo e Giardini di Pitagora dove oltre duecento persone hanno presenziato alla serata in collaborazione tra il Consozio Jobel e la Società Italiana Dante Alighieri di Crotone. “Sono rimasto colpito, molti anni fa, nel vedere una mostra di Segantini dove era raffigurata una giovane contadina che era letteralmente immersa nella luce, e quel seme luminoso è rimasto dentro di me fino a quando appunto è spuntata questa storia, che non racconta solo Segantini”, ha detto Carmine Abate.
Un romanzo corale, che racconta dei luoghi così come la Calabria, affrontando temi universali. “C’è anche un grande personaggio calabrese nel romanzo, la moma, una mamma-nonna, la quale racconta al nipote Carlo Adami, un ragazzo calabro trentino, la storia della propria famiglia che si intreccia con la storia di Segantini – ha continuato – perchè il nonno del bambino aveva conosciuto l’artista proprio quando aveva la sua stessa età. Poi era sceso in Sila negli anni ’20, ai laghi, e lì aveva conosciuto questa bellissima donna di San Giovanni In Fiore. Con questa storia ho potuto raccontare la bellezza della montagna calabrese che non è seconda a quelle trentine”.
Segantini è il cercatore di luce che, proprio sulla montagna, dipinge l’ultima opera per sconfiggere la morte: “Io qui in Calabria, nella mia terra crotonese, mi illumino continuamente. La poesia dei miei libri parte tutta da qua. Poi c’è il Trentino, la Valtellina dove ho vissuto, la Germania, la Svizzera, cerco di prendere il meglio nei luoghi dove ho vissuto. Lo stesso Giovanni Segantini viveva per addizione, era nato in Trentino e del paese natio amava dire “Arco è stato per me il sole interno che ha illuminato la mia vita e le mie opere”. Una storia, dunque, che si intreccia con quella di Carmine Abate, insegnante emigrato che non abbandona il “proprio cordone ombelicale“, così come narra la storia del pittore di luce Giovanni Segantini.
“I luoghi non hanno solo un’anima, ma hanno anche una voce e tutti questi luoghi mi hanno raccontato delle bellissime storie“. La serata, introdotta da Santo Vazzano e condotta da Antonella Cosentino, presidente della Società Dante Alighieri sezione di Crotone, è stata impreziosita dalla chitarra del giovanissimo Matteo Liotti, selezionato all’Accademia Santa Cecilia di Roma. Poi l’annuncio di Carmine Abate: “Manca al momento il libro su Crotone, Gli anni Veloci, e uscirà a gennaio in una nuova versione Mondadori, in libreria”.
Poi l’invito ai giovani scrittori crotonesi, suoi e nostri conterranei, di leggere: “Per scrivere storie bisogna leggere – ha concluso – se uno non legge non può scrivere. La scrittura non è semplice, non basta trovare solo una storia bella. Io consiglio dunque ai ragazzi crotonesi di leggere”.
Danilo Ruberto