Convegno ONA a Crotone: prove scientifiche sui pericoli dei contaminanti industriali

L’ONA porta la scienza in città: convegno e studi pilota rivelano gravi esposizioni chimiche e rischi oncologici

A cura di Redazione
10 settembre 2025 09:55
Convegno ONA a Crotone: prove scientifiche sui pericoli dei contaminanti industriali -
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La salute dei cittadini di Crotone, la tutela delle famiglie e il futuro dei nostri figli sono al centro di un impegno concreto portato avanti dall’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, guidato dal presidente avv. Ezio Bonanni, insieme al consulente scientifico dott. Pasquale Montilla, oncologo medico dell’UCSC di Roma, originario di Catanzaro. Montilla, riconosciuto come eccellenza scientifica italiana in una recensione internazionale al MIT di Cambridge dal prof. Massimo Zucchetti (Politecnico di Torino), da decenni denuncia la realtà ambientale di Crotone e oggi affianca il percorso locale con rigore clinico e scientifico.

“La storia naturale di un SIN non controllato equivale alla nascita di storie naturali di tumori su specie umana. Crotone è una realtà contaminata da cancerogeni chimici e isotopi radioattivi di aree industriali dismesse. Le neoplasie non si sviluppano come eventi casuali, ma sono indotte”, spiega il dott. Montilla. Lo studio pilota condotto a Crotone ha evidenziato accumuli di metalli pesanti nei tessuti dei cittadini, con concentrazioni fino a 100 volte superiori ai limiti tossici tollerabili, confermando gravi rischi oncologici.

L’ONA a livello nazionale tutela le vittime dell’amianto e dell’inquinamento, fornendo assistenza legale e medica, e ha contribuito a ottenere risarcimenti importanti, non solo per gli esposti all’amianto, ma anche per i militari colpiti dall’uranio impoverito impiegati nei Balcani. “Queste vittorie legali dimostrano che quando ci si organizza, la verità scientifica e i diritti delle persone possono prevalere”, sottolineano i promotori dell’iniziativa.

Il dott. Montilla richiama inoltre l’esperienza della Terra dei Fuochi, dove il prof. Antonio Giordano, oncologo dello Sbarro Cancer Institute di Philadelphia, ha evidenziato l’importanza dei registri tumore come infrastrutture di salute pubblica. Nel caso di Crotone, il Registro Tumori istituito per le ASP di Cosenza-Crotone è rimasto bloccato e non aggiornato dal 2013, rendendo insufficiente il monitoraggio epidemiologico sul territorio.

“La mortalità evitabile per tumori a Crotone è diventata inevitabile, risultato di gravi disattenzioni. La speranza è che cittadini sopravvissuti e consapevoli possano in futuro demolire il muro della rassegnazione”, affermano Enzo Filareto e Roberto Salerno.

Nei prossimi mesi, l’ONA, con la guida del dott. Montilla, presenterà un convegno speciale dedicato alla presentazione dei risultati delle analisi tossicologiche e alla riflessione tecnico-scientifica collegata. L’evento rappresenta un passaggio concreto nella battaglia per la salute dei cittadini, puntando a costruire percorsi reali di verità, prevenzione e giustizia per la comunità di Crotone.

Secondo Montilla, la gestione della questione dei metalli pesanti nel SIN di Crotone è stata finora riduttiva, concentrandosi esclusivamente sulla bonifica e ignorando le prove dirette e quantitative tossicologiche, le specificità delle esposizioni e le classificazioni internazionali dei cancerogeni. “Bisogna puntare al principio di precauzione, a quadri dettagliati di esposizione ai cancerogeni, riscontri analitici e meccanismi patogenetici, che se adeguatamente considerati rovescerebbero le conclusioni sulla necessità di concentrarsi solo sulla bonifica”, conclude l’oncologo.

Il messaggio dell’ONA e dei professionisti coinvolti è chiaro: Crotone non può più essere lasciata sola di fronte a una delle emergenze ambientali e sanitarie più gravi d’Italia. Con verità scientifiche, azioni concrete e il coinvolgimento dei cittadini, è possibile aprire un percorso nuovo e responsabile per la salute pubblica.

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