“Crotone, allarme del Comitato ‘Fuori i veleni’: assente la tendostruttura e manca personale ARPACAL”
I cittadini chiedono risposte al sindaco Voce: la salute pubblica non può essere affidata solo alle rassicurazioni di Eni

CROTONE – Il Comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” torna a sollevare dubbi e preoccupazioni sulle attività di bonifica del sito industriale, puntando il dito contro il sindaco Voce e la gestione della sicurezza ambientale.
Secondo il Comitato, dalle dichiarazioni pubbliche del primo cittadino emergono contraddizioni che non possono essere ignorate. “Lei, in quanto primo responsabile della salute pubblica dei cittadini e dei lavoratori esposti, non può limitarsi a fare da portavoce delle rassicurazioni di Eni”, si legge nel comunicato. “Ha il dovere istituzionale di garantire che la sicurezza venga certificata dall’ente preposto, cioè ARPACAL, e non da valutazioni personali.”
Il video diffuso nei giorni scorsi sul sito di bonifica mostra chiaramente che le polveri micro e nano si disperdono nell’aria, confermando le preoccupazioni espresse in passato dall’ex presidente della Regione, Mario Oliverio. Ancora più grave, sottolinea il Comitato, è che non sia stata installata la tendostruttura prevista dal PAUR, elemento fondamentale per contenere la dispersione delle polveri, mentre i nebulizzatori risultano inefficaci senza copertura adeguata.
Il Comitato ringrazia Giovanni Monte, componente del gruppo, per il video che documenta la situazione. La domanda cruciale rivolta al sindaco è semplice: “Perché non è stata installata la tendostruttura prevista?”
Il comunicato mette anche in luce una presunta scarico di responsabilità da parte del sindaco: “Se i controlli di ARPACAL sono bloccati dal mancato potenziamento del personale tecnico-scientifico specializzato, la sicurezza è compromessa alla radice. Le centraline da sole non bastano: senza chi le monitora, diventano strumenti inutili.”
Il Comitato conclude sottolineando che la salute dei cittadini e dei lavoratori viene prima di tutto. La mancanza della tendostruttura e del personale tecnico di ARPACAL rappresenta, secondo gli attivisti, una grave inadempienza che il sindaco dovrebbe affrontare con urgenza nelle sedi opportune, invece di banalizzare la questione davanti ai media.
Comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere”
