Crotone capoluogo “meno green” d'Italia per i bambini
Crotone è tra i 20 capoluoghi con minore dotazione di verde fruibile per minore residente. A rilevarlo è un’indagine Openpolis sull’accesso dei minori al verde urbano. Secondo i dati «le città capoluo...

Crotone è tra i 20 capoluoghi con minore dotazione di verde fruibile per minore residente. A rilevarlo è un’indagine Openpolis sull’accesso dei minori al verde urbano. Secondo i dati «le città capoluogo offrono in media 128,1 metri quadri per ciascun abitante con meno di 18 anni di età.
Un rapporto fortemente variabile tra le diverse aree del paese. La quota sfiora i 210 metri quadri pro capite nelle città del nord-est, si attesta sopra i 100 mq in quelle di nord-ovest e centro e scende sotto questa soglia nel mezzogiorno. In particolare sono 77,4 i metri quadri di verde fruibile nel sud continentale; 70,5 nelle città delle isole».
«La disponibilità del verde urbano – si legge nella nota – è uno degli indicatori che meglio di altri segnala quanto una città sia effettivamente a misura di bambino. La presenza di parchi, aree gioco, spazi per fare sport all’aperto è infatti uno dei principali modi per dare concretezza al diritto allo sport e al tempo libero sancito dalla convenzione sui diritti dell’infanzia» che cita “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”.
A Crotone questi spazi, nonostante gli interventi attuati nel corso degli ultimi anni, mancano o comuqnue non sono sufficienti. Ed effettivamente, se pensiamo ai parchi cittadini, non si tratta di immense aree verdi come può essere, ad esempio, lo spazio di Parco Pignera. Crotone insomma, insieme a Barletta, si attesta addirittura al di sotto della soglia dei 20 metri quadri per bambino o ragazzo residente.
Un dato che fa riflettere e che sicuramente può e deve essere migliorato. Intervenire per rendere la nostra provincia più green e anche più sostenibile, è un percorso intrapreso già da tempo.
Si sta lavorando per questo, ma serve ancora maggiore attenzione. basti pensare anche alle aree che cirocndano le scuole. In molti istituti mancano degli spazi verdi adeguati.
Anche nei quartieri spesso ci si imbatte in vegetazione incolta che potrebbe diventare invece punto green per i residenti della zona. Parliamo di zone gestite da enti pubblici e che dovrebbero essere disponibili per i cittadini e soprattutto per i giovanissimi cittadini.
«L’offerta di verde pubblico – si precisa nella nota di opnepolis – si collega anche ad altre prerogative di bambini e ragazzi. I divari nell’offerta di verde pubblico minano i diritti dei minori sotto molteplici punti di vista: dal principio di non discriminazione – spazi verdi pubblici e inclusivi possono riequilibrare disparità socio-economiche esistenti – al diritto alla salute e a un tenore di vita adeguato».
Silvia Gaetano