Crotone - Cinque fattori che influenzano la "percezione di pulizia" della città (Foto Gallery)

Crotone – Il presidente di Akrea, Alberto Padula, nell’intervista a CrotoneOk rilasciata qualche settimana fa ha rilevato come la città non avverte la “percezione di pulizia”.Ci siamo incuriositi su q...

A cura di Redazione
20 agosto 2024 10:00
Crotone - Cinque fattori che influenzano la "percezione di pulizia" della città (Foto Gallery) -
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Crotone – Il presidente di Akrea, Alberto Padula, nell’intervista a CrotoneOk rilasciata qualche settimana fa ha rilevato come la città non avverte la “percezione di pulizia”.
Ci siamo incuriositi su questa valutazione del presidente dell’azienda che si occupa della raccolta di rifiuti e abbiamo voluto approfondire l’argomento.
Pur sapendo che un libro non si giudica dalla sua copertina, noi esseri umani tendiamo a considerare le “prime impressioni” determinanti quando si tratta di valutare l’ambiente che ci circonda.

La percezione è infatti il giudizio iniziale che spesso “permane a lungo” nella nostra mente, influenzando sentimenti ed azioni.
La percezione, quindi, rischia di diventare pregiudizio più che valutazione reale della situazione.
Andiamo sul pratico.

Quali sono i fattori che influenzano la “pulizia percepita”?
Partiamo dal più immediato, ma anche dal più problematico, sempre sentendo le parole di Padula: lo spazzamento. Se la città non viene spazzata ogni mattina, così come avviene nelle case di tutti quanti noi, non può dare l’impressione di essere pulita.
Ma lo spazzamento, servizio che balbetta oramai da decenni, da solo non basta. Una casa non va soltanto pulita, ma va mantenuta pulita.
Se dopo che passa “lo spazzino” il passante di turno, magari distratttamente, butta a terra la carta o la cicca di sigaretta, annulla immediatamente il lavoro che è stato fatto pochi minuti prima. Pulire sì, mantenere pulito assolutamente si!

Sicuramente un fattore che incide sulla “pulizia percepita” è la raccolta dei rifiuti.
Vedere i sacchetti di immondizia sovrastare, e a volte coprire, un bidone della spazzatura, o peggio, circondare un bidone occupando tutto lo spazio intorno a questo, un’immagine come questa non può certamente dare l’idea di una città pulita.
Ma poniamo il caso che la raccolta dei rifiuti, così come il conferimento da parte dei cittadini, avvenga nel migliore dei modi e che quindi lo spettacolo dei cumuli di rifiuti sparisca dal nostro orizzonte, la città apparirebbe pulita?

Sicuramente no se agli angoli delle strade si trovano sparsi i detestati “ingombranti”. Se qualcuno pensa che Crotone sia un’enorme bidone della spazzatura e abbandoni rifiuti appunto ingombranti, come divani, mobili, sanitari, pneumatici e chi più ne ha più ne butta, di certo la città non può apparire pulita.

Ora immaginiamo di stare in una città in cui spazzamento e raccolta venga fatta in modo egregio, e dove non esista il mal costume di abbandonare gli ingombranti per strada.
La città apparirebbe pulita?
Sicuramente si, ma se avesse il “verde in disordine”, poco o per nulla curato, senza un senso di crescita, aiuole selvagge, alberi non potati o potati male, cespugli abbandonati a sè stessi, la città apparirebbe ancora pulita, oppure si avrebbe ancora quel senso di disordine che in questo casa annullerebbe l’idea di una “pulizia percepita”?
Domanda pleonastica e dalla risposta scontata.

Ultimo fattore, ma non per questo meno importante dei precedenti riguarda la manutenzione.
Se una città fosse pulita, spazzata, senza rifiuti in giro, senza neanche l’ombra di un ingombrante e con un verde smeraldo, fiori curati, aiuole tagliate, alberi dalle forme aggraziate, ma i marciapiedi fossero rotti, le mattonelle saltate, i marmi agli angoli distrutti, con evidenti e orribili rattoppi di cemento, la città apparirebbe pulita?

Da questo breve e banale ragionamento comprendiamo che una città pulita è un’idea meravigliosa, ma il cui successo dipende sia dal sistema che dal cittadino. Entrambi hanno il compito di mettere in campo comportamenti virtuosi, e forse a quel punto Crotone sarebbe realmente una città pulita e non solo percepita.

C’è un ultimo fattore che influenza, infine, la percezione dell’intera città, un fattore, questa volta, non concreto ma molto aleatorio: stiamo parlando dell’ipercriticismo.
Parlare, sempre e male, senza agire, non risolve il problema, ma lo accuisce, perchè sposta l’attenzione dal merito alla colpa. Stare lì con il dito puntato a dire che la città è semplicemente sporca, non aiuta, non fa sparire la spazzatura, non disintegra gli ingombranti, non cura il verde, non aggiusta le mattonelle di un marciapiede.
Stare lì con il dito puntato significa spostare il discorso dall’analisi dei problemi e da eventuali soluzioni ai colpevoli, e spesso quando si cercano i colpevoli, quando si punta il dito, si evita di guardare a sè stessi. Perchè se un sacchetto delll’immondizia resta fuori da un bidone la colpa è sicuramente di chi non l’ha raccolto, ma anche di chi l’ha lasciato lì.
In questi casi, forse, il buon esempio vale mille critiche.

Gianfranco Turino

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