Crotone - I ragazzi della Don Milani a scuola di favole con "Omero", l'amico della lettura
Crotone – Due pupazzi, uno seduto e l’altro passato da mano in mano ai piccoli studenti dell’Istituto Don Milani di Crotone: entrambi si chiamano “Omero” e sono frutto della fantasia e creazione di Gi...

Crotone – Due pupazzi, uno seduto e l’altro passato da mano in mano ai piccoli studenti dell’Istituto Don Milani di Crotone: entrambi si chiamano “Omero” e sono frutto della fantasia e creazione di Giuliano Belloni, poeta ed editorialista del Corriere della Sera.
E’ iniziato così ieri mattina, presso il Museo di Pitagora, il laboratorio “Omero detto l’Alighiero”, tratto dal suo libro Omero! E’ accaduto domani, proponendo agli studenti un percorso sulla bellezza e semplicità della vita e sull’importanza dell’apprendimento attraverso un’esperienza diretta, originale e al contempo divertente. Messi in cerchio, hanno ascoltato le storie proposte da Belloni e quelle di “Omero”, il simpatico animaletto che vola e che, al posto delle ali, ha dei libri.
«Questo perché i ragazzi hanno bisogno di esempi e di elementi concreti per poter leggere – ha raccontato lo stesso Belloni nella mattinata di ieri – anni fa, sempre nel giro che faccio nelle scuole, ci siamo inventati il libro di pane, con veri e propri fogli di pane che uno alla fine mangia. Questa è stata una scelta, una sorta di rito religioso, per dire ai ragazzi che la cultura è pane quotidiano».
Belloni, alle classi dell’Istituto Don Milani, ha proposto queste fiabe contenute in “Omero detto l’Alighiero” per aprire le porte all’immaginazione, proprio come avviene nelle favole. Protagonista del viaggio è, come vi abbiamo raccontato, l’“uccellolibro” di nome Omero, che al posto delle ali fatte di piume, ha un libro per volare. «Facciamo dei piccoli percorsi di poesia – ha concluso – ci inventiamo delle parole. Scegliamo ad esempio Sole Luna Acqua e Cielo perché i ragazzi hanno bisogno veramente di stimoli continui, hanno bisogno di pensare al bello. Il mio libro è una riflessione sulla bellezza e sulla semplicità della vita, anche se per i giovanissimi appare molto difficoltosa. L’invito che rivolgo agli adulti, infine, è di ricominciare dai ragazzi delle elementari».
