Crotone, il comandante Giovinazzo: «Servirò con il massimo impegno questa città ricca di storia»
«Servirò con il massimo impegno questa città ricca di cultura, di tradizione e di storia memori del ricordo del Colonello Mambor mio predecessore e amico a cui va il mio pensiero».Con queste parole il...

«Servirò con il massimo impegno questa città ricca di cultura, di tradizione e di storia memori del ricordo del Colonello Mambor mio predecessore e amico a cui va il mio pensiero».
Con queste parole il neo comandante provinciale dei carabinieri, Raffaele Giovinazzo, si è presentato alla stampa e ai cittadini. Il Tenente Colonnello lascia dopo tredici mesi il Reparto territoriale di Corigliano-Rossano e arriva a Crotone con l’obiettivo di dare continuità al lavoro di Mambor.
Nelle sue parole c’è tutta l’ammirazione verso Gabriele, come lui, da caro amico, lo chiama: «Il servizio e l’opera del mio predecessore, restano intangibili e sicuramente il mio sarà un lavoro da mediano davanti a un fuoriclasse che con numero 10 per due anni ha fatto quello che ha fatto».
Nato nel 1967, è stato per lunghi anni comandante del Nucleo tutela patrimonio culturale dell’Arma dei Carabinieri riuscendo a conseguire importanti risultati. Proprio durante questo incarico ha avuto modo di conoscere la nostra realtà. «Quella – spiega – è stata l’occasione in cui ho apprezzato la storia e la grand energia che il terriotiro promana dalle sue mura antiche, dai suoi tesori che forse meriterebbero una valorizzazione maggiore e attenta da parte delle istituzioni».
Giovinazzo è già al lavoro: «Dal comando provinciale ci sarà sempre la massima abnegazione, il massimo rispetto per le realtà operative e sociali di questo territorio. Opereremo cercando di risolvere problemi anche quelli che possono non interessare prettamente l’Arma ma che hanno dei risvolti purtroppo di carattere repressivo. Mi accingo a prendere il comando sicuro e forte di avere il sostegno dei miei militari e della cittadinanza».
Incalzato dalle domande dei giornalisti, Giovinazzo parla anche dei giovani del territorio: «Tutte le istituzioni dovrebbero cercare di consentire ai giovani di poter operare la scelta tra il bene i il male almeno in una condizione di parità tra le due opzioni.
Oggi purtroppo è più facile cadere nella deviazione e nel crimine perché è più semplice e remunerativo. Il lavoro è difficile, la scuola fatica a fungere da agenzia culturale. L’Arma di carabinieri sarà impegnata anche in questo, anzi, soprattutto in questo per dare questa possibilità in una provincia che ha il più alto tasso di disoccupazione giovanile in Italia.