Crotone - Ioppoli chiarisce la sua posizione su Via Israele: “Ho sollevato dubbi di legittimità fin dal primo momento”
Il consigliere comunale chiarisce le ragioni del suo dissenso sul progetto di edilizia popolare di Via Israele, denunciando mancate risposte, dubbi di legittimità e l’assenza di confronto in Consiglio
 
                                                            Crotone - Dopo le recenti dichiarazioni dell’assessore Giovanni Greco e il clima di tensione che continua a ruotare attorno al progetto di edilizia popolare di Via Israele, il consigliere comunale Ernesto Ioppoli interviene per chiarire in modo definitivo la propria posizione e le ragioni che lo hanno portato a dissentire dalle scelte dell’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Voce.
“Ritengo doveroso – afferma Ioppoli – dopo aver visto alcune uscite dell’assessore Greco che continuano ad avere l’intento di far ricadere su altri la responsabilità di un eventuale fallimento del finanziamento legato alla costruzione di alloggi di edilizia popolare in Via Israele, esprimere le ragioni del mio dissenso. Ho sollevato il problema della legittimità di questo intervento sin dal primo momento, appena ne ho avuto notizia non dalla Giunta ma dagli organi di stampa, dopo che la delibera era già stata fatta e resa nota”.
Il consigliere spiega di aver segnalato da subito diverse criticità, “sia tecniche che procedurali e politiche”, nelle sedi competenti, ma di non aver ricevuto risposte soddisfacenti. “Ho atteso che si potesse discutere di questo punto all’interno del Consiglio comunale – aggiunge – ma non è stato possibile per decisione della maggioranza, che ha rifiutato di trattarlo”.
Tra le questioni rimaste senza chiarimento, Ioppoli elenca una serie di richieste mai evase: “Ho chiesto di conoscere le aree alternative a Via Israele e le motivazioni che le hanno fatte scartare; di verificare i titoli di proprietà del Comune sull’area e i titoli relativi al diritto di superficie; di capire i motivi che spingevano una società in liquidazione a cedere gratuitamente il diritto di superficie dopo più di vent’anni; di sapere a quale titolo l’Ente comunale stesse interloquendo con un privato professionista. Ho informato di tutto questo i vertici dell’amministrazione sin dall’estate, ma l’unica risposta che ho ricevuto è stata che ‘gli alloggi si dovevano fare in Via Israele’”.
Il consigliere sottolinea anche altri aspetti di natura tecnica e urbanistica: “Il terreno individuato è destinato ad area di sosta della Protezione Civile, come risulta dal sito del Comune, e per modificarne la destinazione sarebbe necessaria una delibera del Consiglio comunale. Esiste inoltre una petizione popolare con circa 850 firme di residenti del quartiere Tufolo/Farina, che chiedono di non costruire in quell’area per motivi legati alla viabilità e alla sicurezza. A tutto questo – prosegue – non ho mai trovato risposte se non proposte risibili come spostare l’insediamento di appena venti metri, su un’area destinata a edilizia scolastica”.
Per Ioppoli è necessario che “le informazioni siano date in modo corretto ed esaustivo”. E avverte: “Se si cerca di far ricadere la colpa di una eventuale perdita del finanziamento di 5 milioni di euro su altri, bisogna anche porsi una domanda: perché si insiste in modo univoco su questo pezzo di terra, come se non esistessero alternative?”.
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