Crotone, mamma Francesca: «Camminiamo insieme nel nome di Dodò»

[media id="3681"]Una platea gremita di giovani studenti, insegnanti e autorità, lunghi applausi e tanta commozione. Si è svolta questa mattina al Teatro Apollo, dopo i due anni di stop a causa della p...

A cura di Redazione
17 ottobre 2022 13:30
Crotone, mamma Francesca: «Camminiamo insieme nel nome di Dodò» -
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Una platea gremita di giovani studenti, insegnanti e autorità, lunghi applausi e tanta commozione. Si è svolta questa mattina al Teatro Apollo, dopo i due anni di stop a causa della pandemia, la Giornata della legalità che da quattordici anni viene organizzata in occasione del compleanno di Dodò.

Sul palco a presentare l’evento il giornalista Vincenzo Montalcini e Franco Rizzuti, vice presidente dell’associazione Dodò Gabriele e allora dirigente scolastico della scuola che frequentava il piccolo.

Presenti le autorità locali e anche i compagni di classe di Dodò, ormai giovani adulti, anche loro arrivati per ricordarlo.

La giornata ha avuto inizio con il ricordo di Donatella Calvo, la dirigente scolastica in pensione deceduta nella giornata di ieri, e poi con l’appello ad intitolare «uno spazio adeguato» alla memoria di Dodò (LEGGI QUI).

A prendere la parola è stata poi mamma Francesca che, commossa, ha aperto il suo cuore: «Il 17 ottobre 1998 è nato Domenico. Un bambino intelligente, buono, socievole. La sua vita è stata breve su questa terra ma adesso è una stella che brilla attraverso di noi e voi. Una stella talmente luminosa che brilla sempre più forte quando parlate di lui. Parlatene sempre – dice ai tanti giovani – così loro vivono e riescono a trasmetterci amore e speranza verso il prossimo. Il destino – continua – ci ha tolto la cosa più bella ma ci ha mandato una schiera di angeli.

Ci incoraggiate ad andare avanti a camminare a testa alta ci prendete per mano per non farci cadere nel tunnel della depressione. Camminiamo insieme nel nome di Dodò perché fatto del genere non succedano più. Dodò è stato vittima di una società malata». Poi il messaggio più profondo: «L’unica arma per combattere è l’amore, il sentimento più pulito».

Non trattiene le lacrime neanche papà Giovanni: «Abbiamo trasformato questa giornata in una giornata di cultura, speranza, civiltà e vita perché tutti i ragazzi inseguano la strada della legalità». Nel corso della mattina sono stati i ragazzi delle scuole i veri protagonisti.

 

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