Crotone - No al DDL Calderoli: il grido dei sindaci contro il divario tra Nord e Sud

Crotone – Sono otto i sindaci della provincia di Crotone che si sono recati questa mattina in Prefettura. Non solo un sit in, ma anche l’incontro con il Prefetto di Crotone Franca Ferraro ha ricevuto...

A cura di Redazione
13 febbraio 2024 12:54
Crotone - No al DDL Calderoli: il grido dei sindaci contro il divario tra Nord e Sud -
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Crotone – Sono otto i sindaci della provincia di Crotone che si sono recati questa mattina in Prefettura. Non solo un sit in, ma anche l’incontro con il Prefetto di Crotone Franca Ferraro ha ricevuto i primi cittadini presenti, facendosi carico di presentare il documento da loro firmato alla presidenza del Consiglio dei Ministri.

Una delle poche rappresentanti del territorio calabrese, appartenente all’area di centrodestra, a dire no all’autonomia differenziata è stata Rosaria Succurro, presidente dei sindaci calabresi (Anci Calabria) e primo cittadino di San Giovanni in Fiore.

Presenti il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, i primi cittadini di Isola di Capo Rizzuto, San Mauro Marchesato, Melissa, Casabona, Belvedere di Spinello, Santa Severina e Scandale. A firmare il documento, tutti sindaci appartenenti all’Anci Calabria. I sindaci sono, da sinistra verso destra, Francesco Seminario primo cittadino di Casabona, Lucio Giordano Santa Severina, Maria Grazia Vittimberga Isola di Capo Rizzuto, Vincenzo Voce Crotone, Pietro Basile vice sindaco di Belvedere di Spinello, Carmine Barbuto San Mauro Marchesato, Pietro Falbo Melissa.

No alla divisione dell’Italia”: la protesta è contro il Decreto Legge Calderoli perchè, ci spiegano i presenti, “l’autonomia differenziata aumenterà le distanze“. Questa mattina, dunque, prima il sit in davanti la Prefettura e poi l’incontro con Franca Ferraro: “Qui non si tratta di assistenzialismo da parte del Governo, ma il problema è che qui al Sud c’è meno lavoro e ricchezza – ha dichiarato al termine dell’incontro il primo cittadino di Crotone Vincenzo Voce con l’Autonomia Differenziata la nostra Regione avrà meno soldi per il trasporto pubblico locale, le regione più ricche avranno a disposizione più mezzi per reclutare medici, e il pericolo delle gabbie salariali“.

Il divario che c’è tra Nord e Sud potrebbe essere più marcato con il Decreto Calderoli – spiega la sindaca di Isola di Capo Rizzuto Maria Grazia Vittimberga e porterebbe danni perchè le regioni del Sud non partiranno dallo stesso nastro di partenza dalle regioni settentrionali, proprio perchè il gap è eccessivo”.

Con l’Autonomia Differenziata, conclude il primo cittadino di Melissa Raffaele Falbo, ad essere colpiti nel Sud e in particolare in Calabria saranno l’istruzione, la sanità e delle infrastrutture: “Questa legge non mette tutti sullo stesso piano, purtroppo sappiamo le differenze che ci sono tra Nord e Sud. Mai nessuno, ad esempio, può immaginare che quello che può succedere nella sanità lombarda possa succedere nella sanità calabrese. Quindi chiediamo al Governo di rivedere questo Decreto Legge”. Presenti alla manifestazione il PD di Crotone, ovvero il segretario provinciale Leo Barberio e il Consigliere comunale e provinciale Andrea Devona.

Sulla questione è intervenuto anche il Sindaco di Cirò Marina e presidente della Provincia Sergio Ferrari raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione: “Il documento è stato condiviso ieri sera con la presidente dell’Anci regionale. Lo stesso documento ripete quello che io ho già fatto nel consiglio comunale di Cirò Marina. L’autonomia differenziata può essere una opportunità per il sud ma è necessario che vengano garantiti i livelli essenziali delle prestazioni. Se così non è si tratta di un’azione che penalizzerebbe fortemente il sud e alla quale siamo pronti a ribellarci”.

La protesta contro il Decreto Calderoli non si è tenuta solo a Crotone ma davanti le prefetture di tutta la Regione, opponendosi al Decreto Legge che ha ottenuto il via libera a Palazzo Madama. Sul banco degli imputati vi sono i Lep (livelli essenziali di prestazione), e l’autonomia differenziata continua a far discutere i partiti.

“Come Anci – vi è scritto nel testo firmato dai sindaci – non abbiamo pregiudizi ma abbiamo invece precise convinzioni: l’autonomia differenziata non potrà esistere fintanto che non verranno garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, i livelli essenziali di prestazioni. I Lep, che dovranno essere finanziati non più attraverso l’iniquo criterio della spesa storica ma, bensì, attraverso i fabbisogni standard”.

“I sindaci calabresi vigileranno con estrema attenzione affinché i diritti sociali e civili siano garantiti a tutti i cittadini e affinché sia impedita la possibilità di fare intese – ai sensi dell’articolo 116 della Costituzione – senza il preventivo finanziamento integrale di tutti i livelli essenziali delle prestazioni”.

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