Crotone - Oltre i murales c'è di più: riflettori accesi sull'ediliza popolare
Crotone – I murales sei quartieri periferici della città hanno già generato i primi frutti. infatti grazie alla presenza delle opere di questi artisti si è tornato a parlare in città di edilizia pubbl...

Crotone – I murales sei quartieri periferici della città hanno già generato i primi frutti. infatti grazie alla presenza delle opere di questi artisti si è tornato a parlare in città di edilizia pubblica ed in modo particolare dello “stato di salute” dei palazzi Aterp, noti come “case popolari”.
Ad intervenire nel dibattito è il gruppo politico Movimentando con il seguente comunicato.
“L’iniziativa dell’amministrazione comunale di Crotone di riqualificare alcuni palazzi popolari tramite la street art ha generato polemiche da parte di alcuni esponenti della minoranza in Consiglio comunale in merito al soggetto raffigurato da alcuni murales.
Noi ci saremmo aspettati l’avvio di un dibattito pubblico sulla pioggia di denari arrivati con il PNRR per gli impianti sportivi a fronte di un nulla cosmico per gli alloggi popolari: edifici vetusti, usurati dal tempo e dall’umidità.
Forse è più utile avere tre piscine pubbliche che abitazioni dignitose e sicure?
Questa noncuranza, a nostro modesto avviso, costringe molte famiglie a vivere in condizioni precarie, peggiorando la qualità della vita e la sicurezza abitativa del tessuto urbano.
Peraltro, non ci risultano aggiornamenti e/o pubblicazioni di nuove graduatorie per l’assegnazione degli alloggi popolari con il rischio concreto di poca trasparenza nella gestione amministrativa.
Al netto delle bagarre social e a mezzo stampa, ci auguriamo che queste tematiche vengano affrontate in Consiglio Comunale, su incipit dell’amministrazione ovvero dei consiglieri di minoranza anche al fine di evitare che gli alloggi popolari vengano assegnati alla carlona e che i poveri cittadini si ritrovino abbandonati nella giungla delle occupazioni abusive dove a prevalere è la legge “del più forte”.
Sarebbe un buon inizio l’avvio di una fase di valutazione al fine di quantificare il bisogno abitativo e strutturare risposte adeguate. Si potrebbe, ad esempio, coinvolgere i privati che possiedono edifici vuoti per valutare un partenariato pubblico – privato e sviluppare nuove strategie di contrasto all’emergenza abitativa intercettando fondi europei destinati a queste finalità”.