Crotone - Per il progetto Spazi di prossimità incontro con gli esperti su "tecnologia e famiglia"
Crotone – Ieri presso la Parrocchia di San Domenico di Crotone, si è tenuto un incontro di approfondimento sul tema ” Tecnologia e famiglia un rapporto da costruire insieme “. L’evento, parte del prog...

Crotone – Ieri presso la Parrocchia di San Domenico di Crotone, si è tenuto un incontro di approfondimento sul tema ” Tecnologia e famiglia un rapporto da costruire insieme “. L’evento, parte del progetto SPAZI DI PROSSIMITÀ, è stato moderato da Fabio Riganello e ha visto la partecipazione di esperti del settore, Emanuele Correggia e Ketty Vavalà. Insieme a loro si è discusso delle strategie attuate, dalle aziende gestiscono i Social, e non solo, per fare rimanere più a lungo le persone sui supporti tecnologici. E’ risultato, ovviamente, che il supporto più utilizzato è lo smartphone con cui, la maggior parte delle volte inconsapevolmente, si passa la maggior parte della giornata.
“Circa 6 ore al giorno: è il tempo medio che trascorriamo sul cellulare, di cui 3 ore circa vengono dedicate ai social media. Questo significa che, in un anno, passiamo quasi tre mesi interi davanti allo schermo, di cui un mese e mezzo solo sui social media”, ha spiegato Correggia. Ha poi illustrato come i social media utilizzino strategie di persuasione per individuare gli argomenti che interessano maggiormente a ciascun utente, con l’obiettivo di fidelizzarlo. Questi meccanismi, basati sulla gratificazione immediata e sulla personalizzazione dei contenuti, spingono gli utenti a trascorrere sempre più tempo sulle piattaforme. Un’attenzione è stata dedicata anche ai gamer, evidenziando le tecniche persuasive usate nei videogiochi per generare una sensazione di appagamento nei giovani. Tuttavia, Correggia ha sottolineato come queste dinamiche possano alimentare frustrazione e ansia, instaurando un ciclo di dipendenza che diventa difficile interrompere.
Anche la Dottoressa Vavalà si è soffermata su questo tema rappresentando degli studi che dimostravano come l’attivazione di alcune parti del cervello, dopo aver passato alcune ore davanti ad un videogioco, specie nelle ore serali, corrispondano a quelle di una persona che ha fatto uso di Cocaina. La Dottoressa ha continuato illustrando come, l’anello debole di questa situazione non sia da imputarsi alla generazione giovanile ma alla popolazione adulta che, oltre a non avere consapevolezza all’uso del mezzo, non riesce a dare un esempio nella buona gestione dello stesso.
La partecipazione è stata buona e l’incontro ha permesso di evidenziare le grandi risorse che i giovani possiedono, nonché le difficoltà della popolazione adulta a riconoscerle e a stare al passo con le innovazioni tecnologiche. Diversi approfondimenti hanno arricchito il dibattito, sottolineando l’importanza di una lettura critica e consapevole.
Il progetto SPAZI DI PROSSIMITÀ è gestito dalla Cooperativa Agorà Kroton e dall’Associazione A. Maslow APS, ed è stato selezionato e finanziato all’interno del bando EDUCARE INSIEME, emanato dalla Presidenza del Consiglio – Dipartimento Politiche della Famiglia.