Crotone - Per la festa dell'albero un nuovo ulivo nel giardino Falcone e Borsellino
Crotone – Italia Nostra, Arci, Libera e Laudatosì organizzano la Festa dell’Albero * il 21 Novembre 2024 ore 16.00 presso il giardino Falcone e Borsellino.Nel corso della Cerimonia, sarà messo a dimor...

Crotone – Italia Nostra, Arci, Libera e Laudatosì organizzano la Festa dell’Albero * il 21 Novembre 2024 ore 16.00 presso il giardino Falcone e Borsellino.
Nel corso della Cerimonia, sarà messo a dimora un albero di Ulivo, donato da una socia di Italia Nostra. Sono invitati a partecipare i rappresentanti delle Istituzioni, le Associazioni, i Cittadini.
“Perché celebrare la Festa dell’Albero? – scrive in una nota Teresa Liguori, consigliera Consigliera nazionale e Presidente sezione Crotone Italia Nostra di Crotone – È una lunga consuetudine, a partire dal 1975, grazie ad un progetto di Forestazione Urbana avviato dai soci docenti in collaborazione con il Comune e con le Scuole. Un progetto di Educazione Ambientale che ha coinvolto docenti, studenti e famiglie, creando una rete di collaborazione innovativa per quel periodo… A distanza di tanti anni, le aree forestate sono diventate giardini e fruite dagli abitanti, con tanto cemento risparmiato e conseguenti benefici per la salute e per l’ambiente.
Sulla bellezza e sull’utilità degli Alberi non ci sono piu’ dubbi: la crisi climatica globale ed in particolare le gravi problematiche ambientali del territorio crotonese hanno contribuito a diffondere attenzione e sensibilità verso tale argomento.
Con senso di responsabilità e di generosità verso le future generazioni, tutti noi Cittadini non possiamo non prenderci cura degli Alberi, preziosi alleati per ridurre le emissioni inquinanti, per migliorare la qualità dell’aria e per prevenire – con le loro radici – i dissesti idrogeologici cosi frequenti negli ultimi tempi.
Senza dimenticare che gli Alberi – silenziosi testimoni del tempo e della storia della terra – contribuiscono…. a rimuovere la CO2 dall’atmosfera a bassi costi, riducono i picchi di calore nelle nostre città, come fossero enormi condizionatori naturali, migliorando la qualità dell’aria, come ricorda spesso Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale, docente presso l’Ateneo di Firenze.