Crotone - Quella dell’Abramo è la battaglia di un territorio
Crotone – Un po’ stanchi ma determinati a far valere i propri diritti. Quello del alvoro che dà dignità e che stanno difendendo con i denti. La storia dei dipendenti dell’Abramo Cc sta diventanto una...

Crotone – Un po’ stanchi ma determinati a far valere i propri diritti. Quello del alvoro che dà dignità e che stanno difendendo con i denti. La storia dei dipendenti dell’Abramo Cc sta diventanto una storia di resistenza. Non vogliono rassegnarsi, non lo fanno da anni e di certo non lo faranno ora.
Forti della loro tenacia e della loro professionalità chiedono a gran voce che venga trovata una soluzione duratura e no di certo una “proroga” qualunque che non fa altro che allungare un’agonia che fa male all’intero territorio. A Crotone sono 600 i dipendenti che rischiano di perdere il posto. Un pericolo da scongiurare considerando che si tratta di madri e padri di famiglia che con quello stipendio, in molti caso l’unico, vivono. La cassa integrazione rischierebbe di mandare in difficoltà loro ma anche la già sofferente economia del territorio. ecco perchè anche le associazioni di categorie hanno voluto esprimere una vicinanza partecipando anche alla manifestazione in piazza di giovedì mattina.
Ora, come già scritto, i dipendenti Abramo CC hanno deciso di sciogliere l’assemblea permanente e dare dieci giorni di tempo al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto per avere conferma del finanziamento dei 15 milioni. In ogni modo, se entro il 12 luglio non arriva la convocazione del tavolo di crisi, i dipendenti della Abramo CC lunedì 15 luglio andranno a Roma a protestare davanti al Ministero del Made in Italy.
E proprio il silenzio del Ministero, del Governo centrale e della politica che dovrebbe rappresentare in parlamento le istanze dei calabresi, è la cosa che fa più rabbia per i lavoratori che si sentono abbandonati e non supportati in quella che è la battaglia di un territorio intero.